di Giovanna Di Rosa
Siccome Casapound ha puntato i piedi (e il dito) contro Ilaria Salis e ne chiede la testa, leggasi la revoca dell’immunità, Antonio Tajani ha scoperto il garantismo a intermittenza, malattia contagiosissima causata da opportunismo visto il calo di popolarità del partito di famiglia della dinastia Mediaset.
Così mentre Piersilvio scalda i muscoli (e i berluscones garantiscono i debiti di Forza Italia), il presidente del partito di famiglia ad uso niente conflitto di interessi decide che a Bruxelles, il 7 ottobre, voterà pro revoca dell’immunità parlamentare a Ilaria Salis che potrebbe, tuttavia, non risolversi nella direzione auspicata dai garantisti a singhiozzo, così come sintetizziamo in uno scenario di voti possibili che abbiamo realizzato anche grazie ai calcoli dell’AI.
La stima probabilistica, con margini d’errore evidenti dovuti a defezioni, cambi di casacche, opportunismi, franchi tiratori e un po’ di voto-come-mi-pare potrebbe essere la seguente:
- immunità confermata (No alla revoca): ~60–70% (Scenario A);
- esito incerto / molto vicino: ~20–30% (Scenario B);
- immunità revocata (Sì): ~10–15% (Scenario C).
Se è vero che molti gruppi di centro-sinistra/centro sono disposti a difendere le garanzie parlamentari quando il caso ha forti connotati di “persecuzione politica”; se è vero che la variabile decisiva rimane l’EPP (dove milita Forza Italia che presumibilmente potrebbe spostare alcuni voti), c’è l’incognita di Renew che pare tuttavia difficile essere gruppo politico disposti a schierarsi pro-Orbán senza se e senza ma (certo, se lo facesse, addio all’immunità).
Pesa come un macigno però il parere della Commissione Giuridica (JURI) che alla revoca dell’immunità ha già detto no.
Nel dettaglio, insieme a ChatGPT, abbiamo elaborato le previsioni che seguono. Previsioni, non certezze, restando i fattori umano, ideologico e opportunistico, fondamentali.
Scenario A — Esito “immunità confermata”, margine stretto
Assunzioni:
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The Left (≈46), Greens (≈53), S&D (≈136) votano No (non revocare). Totale: 235
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Renew (≈77) vota in maggioranza No (per tutela procedurale/rule-of-law): +50 No su 77, +27 astensioni/sì.
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EPP (≈188) si divide: ~60% per il No (favorevoli a seguire la commissione/JURI e la tutela dell’immunità in questo caso), 40% Sì. → No aggiuntivi dall’EPP ≈113, Sì ≈75.
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Destra: PfE/ID + ECR + ESN + NI ecc. (complessivamente ~200-220) per lo più votano Sì. Mettiamo Sì ≈190 da questi gruppi.
Calcolo (approssimativo): -
No = 235 (Left+Greens+S&D) + 50 (Renew) + 113 (EPP parte) = 398
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Sì = 75 (EPP parte) + 190 (destra) + 27 (alcuni Renew) = 292
Risultato: immunità preservata con margine ~398–292.
Esito incerto / patto politico fa pendere verso il SÌ (revoca)
Assunzioni:
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EPP più compatto a favore del Sì (ad es. pressione interna con Tajani che trascina diversi membri) — ipotizziamo EPP 60% Sì (≈113 Sì) e 40% No (≈75).
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Renew spaccato e con qualche defezione verso il Sì (ad es. 35 Sì, 42 No).
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Le forze di destra tutte unite per il Sì (≈200 Sì).
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Left/Greens/S&D tutti No come sopra (235 No).
Calcolo: -
Sì = 113 (EPP maggioranza interna) + 35 (Renew defezioni) + 200 (destra) ≈ 348
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No = 235 (Left/Greens/S&D) + 42 (Renew resto) + 75 (EPP resto) ≈ 352
Risultato: praticamente pareggio; piccolo vantaggio per il No o voto molto vicino (potrebbe anche essere una sconfitta per Salis se altri piccoli gruppi/assenti cambiano l’equilibrio). Considerando l’EPP come la chiave: se EPP si coordina per scaricare la linea JURI (e qualche membro di Renew passa al sì), il risultato può rovesciarsi.
Risultato: No ≈ 352 | Sì 348
Esito “sfavorevole a Salis”: revoca dell’immunità
Assunzioni estreme (realistiche nel caso di forte pressione politica/diplomatica):
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EPP nettamente compatto per il Sì (es. 70% sì → ≈132 Sì).
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Renew in maggioranza per il Sì (es. 45 Sì).
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Destra in maggioranza per il Sì (≈200 Sì).
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Left+Greens+S&D in blocco No (235).
Calcolo: -
Sì ≈132 + 45 + 200 = 377
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No ≈235 + (EPP resto 56) + (Renew resto 32) = 323
Risultato: revoca approvata (377–323).
Il risultato appena indicato richiederebbe naturalmente un’eccezionale coesione della destra più una forte spinta dall’EPP e da Renew, scenario che pare francamente il meno probabile anche se in politica è saggio non escludere nulla e aspettarsi colpi bassi, soprattutto se il “gioco politico” dovesse portare a un cambio di scenario nelle 48–72 ore precedenti al voto (che si parli di accordi tra gruppi, trade-offs politici o pressioni dei governi nazionali). Va poi ricordato che l’Ungheria ha reso noto che in caso di conferma dell’immunità parlamentare per Ilaria Salis il processo contro di lei verrebbe annullato.
L’unica cosa certa, nella nostra opinione, è che l’agitarsi di Tajani sia tutto diretto alla politica interna e a non rompere coi fronti alla Casapound per avere vita più tranquilla con una Lega sempre più nera e un partito meloniano che sappiamo da quali pulsioni è agitato.
A conferma che in questo paese, e per certa politica e suoi nobili rappresentanti, la spina dorsale – dicasi schiena dritta – è poco più di un optional.
(27 settembre 2025)
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