di Giancarlo Grassi
L’Oscar della giornata, siamo al 14 dicembre, se lo merita Maurizio Lupi che alla domanda di Tiziana Panella a Tagadà su come deve fare per vivere una donna beneficiaria del reddito di cittadinanza quando non le sarà più erogato se non troverà lavoro, risponde “… lo chiedo a lei” di fronte a una conduttrice basita che replica “Se io stessi al governo, risponderei”… Lupi è al governo con l’1 virgola poco per cento dei voti. E si capisce il perché.
Quindi prosegue la passerella dei rappresentanti delle destre a parlare del nulla pontificando con roboanti frasi sullo stato delle cose e parlando di coperta corta, mancanza di risorse, difficoltà economiche: la memoria corta che è caratteristica di queste destre fa loro dimenticare di avere impostato quarantacinque giorni di ululante campagna elettorale proprio contro la povertà, la coperta corta, la mancanza di risorse, le difficoltà economiche. Quindi, puntuale come un orologio, arriva dall’AGI la notizia che cita un emendamento alle Legge di Bilancio che doveva salvare il culo al paese e mette soltanto pezze e tamponi (e ci sarà da piangere da marzo 2023 in poi) che la vituperata app18, nella nuova versione meloniana, avrà contributi diretti solo [sic] a giovani il cui ISEE famigliare sia inferiore a 50mila euro, circa l’80% dei beneficiati.
Qualche commento?
(14 dicembre 2022)
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