di Giancarlo Grassi
Torna Meloni agitatrice di piazze, in contrapposizione alla più garbata Meloni istituzionale, labbra serrate e viso contrito nelle occasioni ufficiali, perché si è seri solo se si è rigidi, e si lancia immediatamente in un proclama elettorale a difesa della sua riforma presidenzialista che nessuno vuole, forse neanche fino in fondo i suoi alleati, e che potrebbe impallinarla alla Renzi perché per le riforme costituzionali servono i due terzi del parlamento e lei non ce li ha. Proclama, Meloni leader del suo partito personale al servizio di Meloni presidente del Consiglio, che bisogna dire “Basta i governi nati in laboratorio”.
Non si capisce se si riferisca al suo governo, che non ci pare nato in laboratorio anche se lei ha informazioni in merito che noi non abbiamo di certo, o a qualche governo tecnico nato non in laboratorio, ma dal presidente della Repubblica secondo dettato costituzionale e subito dopo che, ad esempio, un governo Berlusconi del quale anche lei faceva parte, ha fatto praticamente fallire l’Italia creando uno spread insostenibile per le nostre finanze. Di cosa si lamenta dunque la nuova salvatrice della patria che stava già dove stava quando i salvatori della patria erano gli stessi con i quali continua a governare dopo trent’anni di miracoli promessi e mai realizzati? E chi vuole convincere su un tema che interessa assai poco anche il popolo credulone che la vota, dopo avere promesso miracoli fino al 24 settembre 2022 e averli smentiti non appena il suo governo si è insediato?
Telecamere ad inquadrare le bandiere, tra FdI e Forza Italia non ce n’è una della Lega (difficile pensare che sia un caso), così da non capire in quanti la stanno ascoltando dalla piazza e strettissimi primi piani su alcuni partecipanti, l’immagine televisiva si inchina alla lìder maxima. Come tra poco farà la Rai. Lei gongola e dà vita al verbo.
La presidente Meloni conosce bene il suo mestiere e lo fa come ritiene di farlo. Certamente, secondo la sua tabella di marcia e in accordo con l’altissima considerazione che ha di sé, fa tutto benissimo. E’ in perfetto accordo con Matteo Renzi. Certamente non vorrà fare la stessa fine.
(9 maggio 2023)
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