“Intoppi burocratici”. Per quanto possa sembrare incredibile questa è la giustificazione per il ritardo di quasi 24 ore dell’inizio della tregua che è iniziata alle 7.00 del 24 novembre (ora italiana) con i primi ostaggi che verranno rilasciati, se la tregua dovesse reggere, attorno alle 16 ora italiana.
Frattanto la situazione politica di Netanyahu si fa sempre più delicata all’interno di una guerra guerreggiata che ogni giorno più pericolosa per tutta l’area: Dall’inizio della tregua le sirene hanno continuato a suonare, ma si tratterebbe di falsi allarmi, mentre le autorità militari avvisano la popolazione di non recarsi verso nord che rimane una pericolosa zona di guerra. Barricate e posti di blocco sono stati approntati per impedire alla popolazione di Gaza di fuggire in un ennesimo rigurgito di disumanità che stride con l’avere chiamato tregua umanitaria questi quattro giorni in cui si smetterà di bombardare, ma non si fermerà la guerra.
(23 novembre 2023, ultimo aggiornamento 24 novembre ore 10.00)
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