Una fotografia degli anni Sessanta e Settanta in Emilia-Romagna, visti attraverso l’impegno e l’attività politica di Guido Fanti, sindaco di Bologna dal 1966 e primo presidente della Regione nel 1970. Con l’analisi della sua visione concreta e innovatrice dei rapporti con l’Europa, dell’avvio delle Regioni e dell’evoluzione del sistema politico italiano.
La giornata di studi è organizzata, nel centenario della nascita di Fanti, dalla Fondazione Biblioteca del Mulino e dalla Regione Emilia-Romagna.
Intitolata “Guido Fanti e la Bologna degli anni Sessanta e Settanta, una transizione fra evoluzioni e fratture”, la tavola rotonda si terrà lunedì 15 dicembre dalle ore 9.30 alle 13, a Bologna, nella sala polivalente, a lui dedicata, dell’Assemblea legislativa (viale Aldo Moro, 50).
A ragionare sulla figura di Fanti, il rapporto tra Enti locali, Regioni, istituzioni nazionali ed europee, e sul contesto sociale ed economico della sua azione politica, saranno studiosi e storici, coordinati dai docenti dell’università di Bologna Paolo Pombeni, anche direttore della rivista “il Mulino” e Michele Marchi.
Introdurranno i lavori i presidenti della Giunta regionale Michele de Pascale e dell’Assemblea legislativa Maurizio Fabbri.
“La lezione di Fanti ci può e deve insegnare tantissimo. È stato uno dei padri indiscussi del regionalismo italiano, un politico innovatore e lungimirante- commenta il presidente de Pascale– che in anni cruciali di sviluppo e cambiamento, aveva uno sguardo aperto alle sfide nazionali ed europee. Difensore delle autonomie regionali e delle funzioni a loro assegnate dalla Costituzione, era anche un convinto europeista. E da politico anticipatore, vedeva nell’Europa un’occasione di sviluppo e di crescita, un impegno forte e solido, preso nel nome della solidarietà, della pace e dell’allargamento dei diritti. Temi che nell’azione politica di oggi sono più che mai urgenti e imprescindibili”.
“Credo sia importante ricordare la visione straordinariamente moderna di Guido Fanti- dichiara il presidente dell’Assemblea legislativa Maurizio Fabbri– che aveva capito in anticipo come l’impegno per una maggiore autonomia degli enti locali non entrasse in contraddizione, ma anzi sposasse al meglio lo spirito europeista. Un messaggio che, nel centenario della sua nascita, siamo impegnati quanto mai a fare nostro, come amministratori e cittadini, perché la Regione Emilia-Romagna che conosciamo deve tanto ai suoi padri fondatori e al primo presidente Fanti”.
(14 dicembre 2025)
©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata


