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La Senatrice del Movimento5Stelle, vicepresidente della Commissione sul Femminicidio al Senato, interviene sulla mancata ratifica della Convenzione di Istanbul da parte dell’Ungheria, il cui neodittatore Orbán ha appena detto “no” alle azioni contro la violenza alle Donne, con un comunicato stampa giunto in redazione.
“Il primo ministro ungherese Orban, pessimo esempio di un governo di destra illiberale, ha bocciato la ratifica della Convenzione di Istanbul”, scrive il comunicato. “Questo è ancor più grave specie in tempo di coronavirus in cui le donne costrette a casa diventano soggetti maggiormente vulnerabili. La convenzione di Istanbul, adottata dal Consiglio d’Europa nel 2011, è entrata in vigore nel 2014 ed è stata firmata dall’UE nel giugno 2017. Si tratta del primo strumento internazionale di questo tipo: alla ratifica devono seguire norme globali e giuridicamente vincolanti per prevenire la violenza di genere, proteggere le vittime e punire i responsabili. La violenza contro le donne dovrebbe essere inclusa nella lista dei crimini riconosciuti dall’UE ancor più che una donna su tre nell’UE ha subito violenze fisiche e/o sessuali. Non è vero che il progresso è lineare ed irreversibile, a volte si arresta altre arretra”.
Si chiude così la nota stampa di della Senatrice Cinzia Leone, vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, ed è senza alcun spirito polemico che consigliamo a Leone di ricordare al suo gruppo che proprio il M5S ha sdoganato come forza di governo la Lega di Salvini, fedele alleata del sogno illiberale che Orbán ha messo in partica in Ungheria, ed al quale speriamo il M5S si opponga con tutte le sue forze.
(8 maggio 2020)
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