di Giovanna Di Rosa #Politica twitter@gaiaitaliacom #Maiconladestra
Tanto per cambiare la leader biondo-Le-Pen similarmente urlante è furiosa. Da non credere, no? Stavolta ce l’ha con Matteo Salvini il quale avrebbe ripreso a strizzare l’occhio al M5S in vista di un possibile governo-ponte per traghettare il paese verso l’Ungheria di Orbán o verso qualunque altre democrazia illiberale sia di suo gusto. Meloni però non ci sta e forte dei suoi sondaggi a doppie cifre punta i piedi.
In una intervista di rara vacuità, composta di risposte-slogan di poche parole (perché si usa sempre il poco che si ha), al Corriere Meloni casca dal pero e si stupisce della forza di gravità: “Salvini vuole le elezioni insieme a noi o tornare col M5S?” ammonendo poi il Tribuno leghista del tappeto rosso quando gli ricorda che la “leadership è visione politica non posizioni altalenanti” affermazione che stupisce in bocca ad una leader che cambia obbiettivo ogni due giorni – ma quello di conquistare il potere per il potere non lo perde mai di vista.
La leader dell’estrema destra già ministra del governo Berlusconi dello spread a 522,11 punti, riciclatasi come astro nascente di tutte le fortune d’Italia, assiste alle grandi manovre all’interno del governo e teme giustamente di esserne esclusa: il resto dell’intervista non è nient’altro che un posizionamento, tutto interno alle destre più o meno estreme e alle loro ruminazioni, che non ha nulla a che vedere col paese, ma molto ha a che vedere con la spartizione delle poltrone, degli incarichi e di chi – nel caso di un colpo di culo inaspettato – potrà mettere le mani sui 209 miliardi che arriveranno dall’Europa e che sono la vera ragione delle fibrillazioni della politichina di oggi. Mettere le mani sulla gestione di quei soldi è la priorità. Il paese può aspettare. Vale per tutti. Anche per i Fratelli-Coletti d’Italia, i leader delle grida Meloni e Salvini.
(13 dicembre 2020)
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