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“ResiDANZE di primavera” è la rassegna di Teatri di Vita, realizzata con il contributo del Comune di Bologna

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Otto appuntamenti con la danza e il teatro fisico per l’ottava edizione di “resiDANZE di primavera”, con inaugurazione il 2 giugno in una grande Festa della Repubblica dedicata alla solidarietà con un omaggio a Giacomo Matteotti nel centesimo anniversario della sua uccisione. L’appuntamento è negli spazi interni ed esterni di  Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it) e nel quartiere, da domenica 2 a domenica 9 giugno. “ResiDANZE di primavera” è la rassegna di Teatri di Vita, realizzata con il contributo del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna e del Ministero della Cultura, con la media partnership di KLP Krapp’s Last Post. Si inizia il domenica 2 giugno con una giornata dedicata alla Festa della Repubblica, con l’anteprima di Matteotti non è una via, “giocattolo scenico” di Andrea Adriatico, con Anas Arqawi, Innocenzo Capriuoli e Alessio Genchi, per ricordare il politico assassinato dai fascisti il 10 giugno 1924, e con la Cena di Solidarietà delle Cucine Popolari, per raccogliere fondi per l’attività delle Cucine Popolari a favore dei meno avvantaggiati. La serata si conclude con l’evento di circo contemporaneo LLABYELLOV  di Carlo Cerato, che è stato in residenza artistica a Teatri di Vita negli anni scorsi e giunge ora a conclusione: uno spettacolo di giocoleria, avvincente e ironico, che replica lunedì 3 giugno. Sempre lunedì 3 va in scena Il mondo altrove: una storia notturna, concept, coreografia e danza di Nicola Galli, una creazione in forma di rituale danzato che celebra il moto di un mondo inesplorato, tracciando un percorso ideale tra Occidente e Oriente. Martedì 4 e mercoledì 5 sono in programma due appuntamenti. Si inizia con Darkness & Liquid Matter de Il Cantiere, realizzato da Sara Marasso (coreografia, danza), Stefano Risso (composizione sonora), Diogo MM Nunes (design scultoreo), Beatriz Rodriguez (danza), con il supportodi Prod. Real/Pelágio di Lisbona: una performance che si sviluppa tra la camminata urbana all’esterno e uno spazio interno buio. A seguire, Voodoo di Masque Teatro, epifania di una ricerca di teatro fisico e coreografia attorno alla trance, con la partecipazione performativa di Eleonora Sedioli, per la regia di Lorenzo Bazzocchi. Giovedì 6 e venerdì 7 ancora due spettacoli. Can Bagnato presenta uno studio del suo nuovo lavoro Diva all’Opera, vincitore del bando CURA: uno spettacolo di clown musicale e teatro di strada, ideato e interpretato da Valentina Musolino, che sarà accolto nel Parco dei Pini. Il coreografo e danzatore Nicola Cisternino presenta invece My Lonely Lovely Tale, attorno alla metamorfosi di Narciso, con la produzione di Twain Centro Produzione Danza. Infine, sabato 8 e domenica 9 le “resiDANZE di primavera” si concludono con due ultimi appuntamenti. Sara Vilardo presenta Sirene, anche questo vincitore del bando CURA: una passeggiata performativa audio dal vivo attraverso la città, che indaga sul concetto contemporaneo di “nostos”. Si conclude con Quintetto, con la coreografia e la danza di Marco Chenevier, produzione Cie les 3 Plumes, spettacolo ormai storico, vincitore di numerosi premi, dedicato con ironia alla crisi dello spettacolo dal vivo. Sempre sabato 8 si terrà la terza edizione della “Residenza dello spettatore” che vede alcuni spettatori e spettatrici confrontarsi in una giornata non stop sulla loro esperienza a teatro.  2 giugno, dalle ore 13 Festa della Repubblica La giornata della Festa della Repubblica a Teatri di Vita sarà un’occasione di festa e partecipazione, dove celebreremo i valori fondamentali della nostra repubblica: democrazia, libertà e solidarietà. Dal pomeriggio alla sera, un ricco programma di attività che promuoveranno la partecipazione attiva e la socialità. Microfono aperto, carte per il burraco, performance, musica e spettacoli per rendere omaggio ai valori della nostra Repubblica. Sarà l’occasione per ricordare anche il centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti, con lo spettacolo Matteotti non è una via. Alle ore 20 si terrà la cena solidale delle Cucine Popolari, un momento conviviale dove potremo condividere cibo e ideali. I ricavi della cena andranno a sostegno dell’attività delle Cucine Popolari. Disponibile l’opzione vegetariana. E anche in questa occasione, per chi porta una piantina da piantare nel giardino di Teatri di Vita ci sarà un caffè in omaggio domenica 2 giugno Matteotti non è una via un giocattolo scenico per una vita del 900 di Andrea Adriatico con Anas Arqawi, Innocenzo Capriuoli, Alessio Genchi e la straordinaria partecipazione di Filippo Mattia Ferrara produzione Teatri di Vita  con il contributo di Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna, Ministero della Cultura; grazie all’Istituto Storico Parri Bologna Metropolitana Ci troviamo in via Matteotti. Per le giovani generazioni (e non solo) quel nome è solo un’indicazione urbana. Nonostante sia presente nei libri di storia e in tante ricorrenze. Come quella di un centenario che sta scivolando via tra molte amnesie, più o meno involontarie. Ma chi era Giacomo Matteotti, ucciso dai fascisti il 10 giugno 1924, con un atto vigliacco e cruento che spianò la strada di Mussolini al potere assoluto? Un piccolo “giocattolo scenico” di Andrea Adriatico ci aiuterà a confrontarci con il nome di una via, che nasconde ben altro e che deve tornare a essere un riferimento per la nostra vita civile e politica. Il 2 giugno è la festa della Repubblica Italiana. Il 10 giugno la ricorrenza della morte di Giacomo Matteotti. La prima dovrebbe essere una festa al pari del 14 luglio francese, ricorrenza della “liberté, egualité, fraternité” o del 4 luglio degli Stati Uniti d’America: una festa nazionale che unisce e non divide, in cui tutti possano sentirsi partecipi di una conquista sociale fondamentale. Conquista che conoscendo e festeggiando dovrebbero imparare a voler difendere. Eppure in questo nostro paese, ben pochi conoscono la storia. Abbiamo studiato il Fogazzaro (con tutto il rispetto per la sua penna), ma del 900 sappiamo davvero poco. Io da giovane non ho studiato il 900. E per anni non ho avuto che una conoscenza superficiale della storia di Giacomo Matteotti, così come di quanto fu dolorosa la via per la Repubblica. Eppure in ogni città c’è una via, una piazza, un ponte, dedicato a questo personaggio politico di primaria importanza se pensiamo alla nostra storia. Uno che quel 2 giugno del 1946 non ebbe la fortuna di viverlo. Ma il cui destino fu ben impresso in quelli della sua generazione. Perché rappresentò per anni la mutilazione del pensiero libero e della libertà e divenne l’emblema di come il fascismo poco tollerasse i suoi nemici. In questi giorni speciali del 2024 dedico questo piccolo giocattolo teatrale, dal titolo “Matteotti non è una via” a tutti quelli che sanno, a tutti quello che non sanno,  tutti quelli che ricordano poco o assai della vita di quest’uomo impressa nella nostra toponomastica ma ben poco nelle nostre coscienze. Una lezione di storia, poco più. Senza fanfara e senza forzate interpretazioni, con la libertà di conoscere e giudicare ben impressa nel mio furore garantista. a ciascuno il suo punto di vista. Per ricollocare Matteotti nella memoria comune e toglierlo per un attimo dalla strada, in quel giugno che fu così importante per le nostre vite. (Andrea Adriatico) domenica 2 e lunedì 3 giugno Llabyellov di Carlo Cerato realizzato in residenza a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna Bastoni, anelli, palline, fazzoletti, ma anche piume, gelati, giocattoli, racchette… Uno spettacolo di giocoleria, avvincente e ironico: una scheggia di circo a ricordarci che anche il giocoliere è un po’ un danzatore, e forse anche la danza è un po’ circense. Llabyellov è stato già in residenza a Teatri di Vita l’anno scorso: sarà quindi l’occasione di vedere come il progetto di Carlo Cerato sia arrivato a conclusione, con nuovi giochi e nuove sorprese. Carlo Cerato dopo il diploma alla FLIC Scuola di circo di Torino si trasferisce in Francia per frequentare l’Ecole National Supérieur des Arts du Cirque, dove ha fondato la sua compagnia Edo Cirque e dove si occupa di discipline legate al circo e creazione musicali. Nel 2019 è stato selezionato per la 42esima edizione del Festival Mondial du Cirque de Demain. lunedì 3 giugno Il mondo altrove: una storia notturna concept e coreografia Nicola Galli musica Giacinto Scelsi, 3/4 had been eliminated maschere e costumi Nicola Galli produzione TIR Danza, stereopsis co-produzione MARCHE TEATRO / Inteatro Festival, Oriente Occidente con il supporto di Rete Almagià Un rituale danzato, che celebra il dinamismo di un mondo inesplorato. Un itinerario immaginario che collega l’Occidente e l’Oriente, ispirato ai rituali indigeni dell’America del Sud, ai simboli del teatro Nō giapponese e a una ricerca musicale mistica ed eccentrica. Una figura sciamanica, finemente adornata, conduce una cerimonia senza tempo, offrendo uno sguardo sul rituale di una possibile tradizione altra, in uno spazio sacro che accoglie l’armonia tra natura e azione umana. Attraverso un linguaggio gestuale, il pubblico è invitato a decifrare i geroglifici di questa civiltà ignota e selvatica, riscoprendo la nostra umanità nel riflesso dell’incontro. Nicola Galli è coreografo, danzatore, light e costume designer. Il suo lavoro esplora il rapporto tra uomo e natura attraverso diverse forme artistiche che spaziano dalla coreografia alla performance. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il “Premio Equilibrio” della Fondazione Musica per Roma e il premio nazionale “Sfera d’Oro per la danza”. martedì 4 e mercoledì 5 giugno Voodoo con Eleonora Sedioli ideazione e regia Lorenzo Bazzocchi tecnica Francesco Albanese produzione Masque teatro con il contributo di MiC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Non uno spettacolo, ma un’esperienza che trascina il pubblico in un vortice ipnotico: «col voodoo abitiamo la buia luce». Attraverso una lucida trance, siamo invitati a immergerci nelle profondità dell’esistenza, sfidando le barriere erette dalla normalità e dalla routine quotidiana contro lo stato di quiete. Un evento di straordinario fascino: come si legge nella presentazione, «è solo attraverso l’alterazione indotta che si può sperare di essere catapultati nella verità del proprio essere. L’alterazione produce simulacri. A questi ci affidiamo per recuperare le forze necessarie ad imbastire la costruzione di un altro mondo nel quale sopravvivere». Lorenzo Bazzocchi è fondatore della compagnia Masque Teatro di Forlì, nota per un linguaggio scenico visionario e stratificato. Come autore e regista ha creato spettacoli riconosciuti a livello nazionale e internazionale, spaziando dalla ricerca sulla materia al dialogo con la filosofia e la letteratura. È fondatore e direttore di Crisalide, festival indipendente dedicato alle arti performative contemporanee. Eleonora Sedioli vive e lavora a Forlì, dove collabora con Masque teatro. Il suo lavoro si concentra su una ricerca sul movimento che la spinge ad affrontare la scena come un lottatore-danzante. martedì 4 e mercoledì 5 giugno Darkness & liquid matter direzione artistica, coreografia e danza Sara Marasso creato con Stefano Risso composizioni originali e musica dal vivo Giulia Cannas danza Davide Rigodanza disegno luci Artista invitata per la residenza a Bologna: Gloria Giovannini /Arcanto, training voce un progetto de Il Cantiere con il supporto di Prod. Real Pelagio, Lisboa realizzata in residenza a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna Buio e materia liquida in Darkness & Liquid Matter, un’esperienza immersiva itinerante che sfida la percezione e coinvolge attivamente il pubblico nell’esplorazione collettiva dell’oscurità come ambiente simbolico e fisico. Attraverso una camminata performativa e attività partecipative, il progetto di residenza propone una nuova visione del nostro rapporto con l’oscurità, focalizzando l’attenzione sul corpo in stato di ascolto e relazione. Sara Marasso, artista multidisciplinare, ha un background in danza contemporanea e studi cinematografici. Dal 2019 si divide tra Italia, Portogallo e progetti internazionali. Nel 2000 ha fondato il collettivo artistico indipendente il Cantiere. Dal 2014 collabora con il bassista e compositore Stefano Risso, musicista eclettico, che ha pubblicato oltre cinquanta dischi e collaborato con vari progetti musicali, spaziando dal jazz all’avant-garde, dal rock al folk. Insieme hanno già partecipato per due anni alle “resiDANZE di primavera” di Teatri di Vita con progetti tra danza, musica, video e partecipazione. giovedì 6 e venerdì 7 giugno My lonely lovely tale coreografie di Nicola Simone Cisternino con Nicola Simone Cisternino assistente alla drammaturgia Elena Giannotti
 ambiente sonoro Spartaco Cortesi
 light designer Massimiliano Calvetti
 Produzione Twain Centro Produzione Danza Narciso in un mondo di metafore, racconto e gioco solitario intrecciati. Lo spazio ospita un solo corpo, autosufficiente, in scena: la metamorfosi di Narciso. Nel corpo e nelle parole, con la scrittura che accompagna il pubblico attraverso un labirinto di sensi, offrendo diverse vie alla vista, alla memoria e alle possibili metamorfosi. Nicola Simone Cisternino, artista fiorentino, ha formato il collettivo Sa.Ni. e il gruppo di ricerca Frames. Ha lavorato con vari autori tra cui Abbondanza Bertoni e Silvia Gribaudi. Il suo ultimo lavoro, My Lonely Lovely Tale, è stato selezionato per NID Platform 2021. giovedì 6 e venerdì 7 giugno Diva all’opera creazione e interpretazione Valentina Musolino sound design Emanuela Belmont costumi Inva Alia produzione Can Bagnato realizzato in residenza a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna La grande diva di opera lirica Dea della Tresibonda sogna di esibirsi in un teatro all’italiana dell’Ottocento circondata da contesse, duchi e principi. La realtà è un po’ diversa e infatti ad accompagnarla non è un elegante pianista ma un grammofono a tromba di nome Edoardo. Tra sovrapposizioni di dischi e decelerazioni, medley delle più incredibili arie d’opera e grazie all’interazione con il pubblico si arriverà ad un sorprendente e catartico cambio di stile. Un progetto di residenza di clown musicale e teatro di strada adatto a tutte le età che gioca con i cliché dell’opera lirica toccando la delicatezza e la comicità dei desideri umani. Valentina Musolino è artista poliedrica con una vasta gamma di esperienze, dal clown alla danza, dal canto lirico al teatro di strada. Fondatrice della compagnia “La Settimana Dopo” e cocreatrice della compagnia “Can Bagnato”, ha partecipato a numerosi spettacoli e festival in Italia e all’estero. sabato 8 e domenica 9 giugno Quintetto di e con Marco Chenevier produzione Cie les 3 Plumes Uno spettacolo ormai storico, che festeggia i suoi 15 anni di vita e di vitalità, creato da Marco Chenevier per esplorare i meccanismi e il senso della danza e dell’arte tout court. Quintet fa leva, fin dal titolo, sul numero 5: sono 5 i sensi, le dita di una mano, la base decimale matematica, le punte della stella a cinque punte… Per l’esoterismo il 5 è il numero dell’uomo come punto mediano tra terra e cielo, e indica che l’ascensione verso una condizione superiore è possibile. Un numero magico, positivo e potente, ma… oggi c’è la crisi. E allora…? Marco Chenevier vive tra Francia e Italia.  La sua ricerca estetica e politica nella danza contemporanea analizza senza compromessi i rapporti di potere, ed esplora i confini dei linguaggi artistici, creando ibridi unici. Ha collaborato con diverse compagnie e ha firmato oltre quindici produzioni, esibendosi in festival in tutto il mondo. Attualmente, è co-direttore del Festival T*Danse ad Aosta. sabato 8 e domenica 9 giugno Sirene, una passeggiata performativa audio dal vivo attraverso la città concetto, regia e performance Sara Vilardo drammaturgia e testi Sonja Winckelmann Thomsen composizione musicale Ricardo Depine  realizzato in residenza a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna Una fusione multisensoriale di poesia, musica e performance, un viaggio emotivo attraverso la città, offerto al pubblico con una narrazione coinvolgente che si basa sull’archetipo del viaggio eroico di trasformazione. Il progetto di residenza Sirene esplora tematiche profonde come l’identità e la ricerca di un luogo da chiamare casa, trasformando l’agglomerato urbano in un palcoscenico vivente. Sara Vilardo, artista performativa e insegnante di yoga è nata a Milano e ha vissuto in Belgio prima di trasferirsi a Copenhagen. Ha lavorato con artisti come Rodrigo Garcia e Tino Sehgal e contribuito a diversi progetti come performer e co-autrice, con un focus su spazi non convenzionali e interattivi.     (24 maggio 2024) ©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata          
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