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Scherzo oppure reato? A Sassuolo Polizia Locale e Scuola Elsa Morante

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di Redazione Sassuolo

Mettere al primo posto il benessere degli studenti e delle loro famiglie, garantendo il diritto allā€™istruzione ĆØ uno degli obiettivi principali della scuola. In questo senso la collaborazione e la sinergia fra istituzioni del territorio ĆØ fondamentale. Polizia Locale, nello specifico Polizia Giudiziaria del Comune di Sassuolo e Scuola Superiore I.S.S. Elsa Morante hanno avviato un interessante e utile progetto di formazione e prevenzione.

Protagoniste, durante il mese di marzo, due classi prime dellā€™Istituto, coinvolte dai formatori Ispettrice Capo Emilj Ricci e Assistente capo Cristiano Montanari con il sostegno del Dirigente scolastico Edoardo Piparo e dalla Prof.ssa referente per lā€™istituto sui temi bullismo e conflittualitĆ  Maria Rosa Ciccone, che a tal proposito sostiene che ā€œLā€™obiettivo finale dellā€™iniziativa ĆØ proprio quello di sensibilizzare i ragazzi e le ragazze verso i rischi legati al bullismo e cyberbullismo. Oggi piĆ¹ che mai i fenomeni sempre piĆ¹ diffusi del disagio giovanile richiedono un sistema educativo proattivo che guardi allo studente e alla necessitĆ  che la classe e la scuola siano luoghi di assunzione di responsabilitĆ  delle esigenze e dei bisogni dellā€™altro. La scuola deve essere comunitĆ  educante. Il senso di comunitĆ  si riferisce alla percezione di vivere in unā€™organizzazione sociale i cui membri si conoscono, si preoccupano e si aiutano lā€™un lā€™altro, alla cui costruzione contribuiscono attivamente e a cui sentono di appartenereā€.

L’ispettrice Ricci, riguardo alle conseguenze del cyberbullismo, riflette sulla necessitĆ  di educare i giovani a gestire responsabilmente i contenuti online: ā€œOccorre avere consapevolezza che ogni volta che si pubblica un contenuto, di esso ne rimane traccia per un tempo indefinito, anche quando crediamo di averlo cancellato. Qualsiasi immagine divulgata senza consenso rappresenta un reato. Il bullismo coinvolge comportamenti aggressivi, intimidatori o violenti ripetuti fisicamente o verbalmente in contesti fisici come la scuola o luoghi pubblici. Mentre il bullismo avviene principalmente in contesti fisici, il cyberbullismo si verifica online e puĆ² essere piĆ¹ pervasivo, poichĆ© raggiunge un pubblico piĆ¹ ampio e i suoi effetti sono duraturi e difficili da affrontare. Quello che apparentemente puĆ² sembrare uno scherzo puĆ² invece causare conseguenze gravi e complesse: le vittime potrebbero trovarsi ad affrontare pesanti ripercussioni psicologiche, talvolta persino rischiando il suicidioā€.

ā€œPrima Pensa, poi Postaā€ ĆØ il motto veicolato dagli agenti, che hanno poi risposto ai quesiti e ai dubbi dei ragazzi dando informazioni sulle conseguenze di azioni apparentemente innocue, come il semplice invio di una foto.

Aggiunge Montanari, raccontando episodi di violenza tra adolescenti anche molto gravi nei quali ĆØ intervenuto a difesa delle vittime: ā€œOltre alla denuncia ĆØ previsto anche lā€™ammonimento: una misura di prevenzione contemplata dallā€™ordinamento italiano per contrastare i reati, che viene adottata dal questore su istanza della Polizia locale o della scuola, al fine di evitare che il soggetto reiteri condotte illecite. Se il responsabile attraverso le attivitĆ  rieducative dimostra di aver capito e cessa di mettere in atto tali comportamenti, lā€™ammonimento cessa entro il diciottesimo anno di etĆ  e la fedina penale rimane pulitaā€.

Gli adolescenti coinvolti sono per ora una cinquantina, ma non si esclude che possano esserci altre repliche, dato il successo dellā€™iniziativa. Studentesse e studenti hanno infatti dimostrato interesse e partecipazione al tema e soprattutto un grado di maggiore sensibilitĆ  e consapevolezza al termine degli incontri.

ā€œRiteniamo che la conoscenza sia il primo passo per la prevenzione e l’educazione ā€“ chiosa Emilj Ricci – Ā ĆØ necessario far comprendere ai giovanissimi i rischi e le opportunitĆ  della rete. ad oggi il 51% dei ragazzi fatica a staccarsi dai propri dispositivi mobili, arrivando a controllare il cellulare fino a 100 volte al giorno. Spesso da sempre si associa alla rete l’aggettivo virtuale, perĆ² questo aggettivo ĆØ fuorviante in quanto se pensiamo a qualcosa di virtuale pensiamo a qualcosa che non esiste, in realtĆ  non ĆØ cosƬ perchĆ© quello che facciamo in rete ha sempreĀ  effetti nella nostra vita ed in quella di altri, occorre veramente “prima pensare poi postare” , perchĆ© basta un click per rovinare una vita. Questi incontri vogliono anche informare sulla prima legge in Italia sul cyberbullismo Legge 17/2017, nata dal suicidio della giovane Carolina Picchio, vittima di cybelbullismo, legge che serve per emancipare i giovani sull’utilizzo del web, andando a fornire alle vittime di condotte lesive tramite il web tutta una serie di strumenti, come l’ammonimento del Questoreā€.

Informa un comunicato stampa pubblicato integralmente.

 

(19 marzo 2024)

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