Siamo alla presidenza del poche ne faccio (e tutte maldestre) ma molte ne racconto: l’ultima della quali è la nuova dichiarazione che Trump ha rilasciato al Time dove afferma di avere “parlato di dazi con Xi Jinping”. Lo scrive l’ANSA, che riporta anche la secca smentita della autorità di Pechino secondo le quali non esiste nessun “coinvolgimento in negoziati sui dazi con Washington”. Tuttavia Trump ha ritenuto di dover assicurare di aspettarsi, sulla base di sue credenze personali o forse per effetto di vaticini di cartomanti, un accordo nelle prossime settimane.
La Cina da parte sua, ha reso noto di avere concesso alcune esenzioni tariffarie sull’import dagli Usa e di valutare, con il ministero del Commercio, l’ipotesi di eliminare altri dazi ora al 125%, come misure di sollievo per le aziende colpite dalla guerra commerciale di Donald Trump. Tra i prodotti sotto revisione per possibili esenzioni i prodotti sanitari. Media locali, scrive ancora l’ANSA, hanno riferito di misure simili per alcuni microchip.
La Cina ha quindi reso nota la muscolare indicazione emersa dal Politburo riguardo ai dazi imposti da Donald Trump e ha parlato di opposizione alle “intimidazioni unilaterali” nel commercio globale, dichiarando di valutare come “essenziale”, conclude l’articolo ANSA, “il rafforzamento della postura “verso gli scenari estremi”, nel mezzo della guerra commerciale scatenata dagli Stati Uniti a guida messianico-sovranista.
(27 aprile 2025)
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Trump dichiara a Time di avere parlato di “dazi con Xi Jinping”
