L’ennesimo provvedimento coperta-di-Linus è stato varato dal Senato che ha dato l’okay al cosiddetto «decreto cittadinanza», il dl 36/25, che ha ricevuto il primo via libera a Palazzo Madama con 81 voti favorevoli e 37 contrari. Il provvedimento, fondamentale per la crescita economico-sociale dell’Italia, di cui si avrebbe tanto bisogno, passa alla Camera per essere convertito in legge entro il 27 maggio.
Così, mentre la propaganda meloniana che narra di percentuali fantasiose che corrispondono a nove persone e che perpetua il racconto di un’Italia che non c’è tra le odi sgrammaticate dei suoi lacchè; mentre la produzione industriale cala per il 26esimo mese consecutivo; mentre Confindustria e Draghi lanciano l’allarme sul caro-energia che rischia di stritolare le imprese, la maggioranza di governo continua con il varo di provvedimenti-propaganda come quello sul restringimento sullo ius-sanguinis: la cittadinanza non si trasmette automaticamente ai nati all’estero in possesso di altra cittadinanza, ma discendenti da italiani dato che non lavorano qui e, dunque, non pagano le tasse né contribuiscono alla crescita economica del Paese. Quasi che i nostri politici alla crescita economica del paese, invece, contribuissero.
In soldoni se tuo padre o tuo nonno non erano cittadini italiani, la cittadinanza italiana te la scordi. E magari è anche una fortuna, ma per adesso non te ne accorgi.
(16 maggio 2025)
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