Sono bastati pochi minuti dall’apertura della partita d’esordio della serie A, campionato 2025/2026, per rendersi conto che l’aria non cambia mai, soprattutto quando si ha interesse a che non cambi nulla se non il linguaggio. I soliti telecronisti con contorno di commentatori improbabili, per dare lavoro a qualche allenatore trombato da troppe stagioni per poter sperare di rientrare nel circo o a qualche ancor più mediocre giocatore che dopo una carriera che nessuno ricorda ha trovato il modo di riciclarsi, raccontano la solita storia con l’unica novità di un innecessario aumento delle parole pronunciate, direttamente proporzionale all’aumento dei decibel lanciati per pronunciarle, quelle inutilità.
Da quest’anno una novità che rasenta il patetico: l’introduzione di una valanga di termini tecnici in lingua inglese – ci vorrei essere in quel bar sport regno del dialetto da principi del quartierino – ridondanti, regalati con traduzioni improbabili e inseriti dentro frasi condite da sgrammaticature varie.
Bentornati nel magico mondo delle iperboli improbabili e della troppe ignoranze. Cioè: se si eliminassero i telecronisti e i commentatori lasciando al sottofondo dell’ugheggiare del pubblico il compito di fare da sottofondo alle partite ne guadagneremmo tutti (e gli abbonamenti ai canali di sport costerebbero meno).
(23 agosto 2025)
©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata