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Si chiamano Arwa, Zhour, Felicia, Xin, Etinosa e Alecsandro, ma anche Roberto, Aurora, Matteo, Enea e Maria Rosaria. Insieme a loro, tanti altri bambini ugualmente nati in Italia nel 2009 da famiglie straniere residenti a Modena.
Sabato 16 novembre, a Forum Monzani, hanno ricevuto la cittadinanza onoraria modenese. A consegnarla, in un’occasione doppiamente speciale in cui si ricordano i 30 anni della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, c’erano il presidente di Unicef Modena Lorenzo Iughetti, il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi e il sindaco Gian Carlo Muzzarelli che dopo aver invitato tutti i bambini “a sentirsi protagonisti, perché il futuro continui ad abitare qui”, ha affermato: “Noi oggi anticipiamo il Parlamento e con un atto simbolico diciamo di sì a una comunità che pretende il rispetto dei doveri e assicura diritti”.
A introdurre la manifestazione è stata l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi che si è rivolta alle centinaia di bambini presenti: “Ascoltare in modo attento (“Ascoltare, infinito presente” è anche il titolo delle iniziative in cui questo evento è inserito) vuol dire riconoscere un altro punto di vista, mettersi nei panni dell’altro; vuol dire essere pronti a ragionare non contro, ma insieme. E oggi siamo qua, insieme, a sottolineare l’importanza dei percorsi educativi-formativi che si sviluppano nelle nostre scuole, dove si diventa cittadini giorno dopo giorno, condividendo diritti e doveri, partecipando alla vita della scuola che coniuga apprendimenti, relazioni, emozioni, competenze che concorrono a formare cittadini consapevoli e responsabili. Questo avviene grazie all’impegno costante delle vostre maestre che nella quotidianità pongono le basi per una comunità aperta e dialogica, pronta a valorizzare le differenze affinché non si trasformino in disuguaglianze”.Sono complessivamente 216 i bambini divenuti quest’anno cittadini onorari. I loro genitori provengono da 22 paesi diversi: tanti dalle Filippine (32) e dal Marocco (37), dalla Cina (17) e dal Ghana (19), dall’Albania (17) e dalla Moldavia (12), dalla Turchia (10) e dalla Romania (19). Altri ancora dal Pakistan e dall’Ucraina, dall’Algeria e dal Senegal, ma anche da Perù, Ucraina, Serbia, Polonia, Etipia, Guinea, Bangladesh, India e Russia.Dopo l’inno italiano e quello europeo, i bambini, a gruppi, suddivisi per scuola e insieme ai loro compagni di classe sono saliti sul palco per ricevere l’attestato di cittadinanza dalle mani del primo cittadino.
Il fatto che sia il quinto anno che ci incontriamo conferma la volontà dell’Amministrazione di Modena di insistere sulla via della promozione dell’eguaglianza e dei diritti – ha osservato il sindaco Muzzarelli – ma è anche il segno che non abbiamo raggiunto il traguardo di una nuova legge, come speravamo. Con il nuovo Governo è ripresa la discussione alla Commissione Affari costituzionali della Camera sul ddl relativo allo ius culturae. E’ una riforma che trova largo consenso tra i cittadini italiani, tanto che secondo i dati raccolti dall’Istituto Demos due terzi degli italiani si sono espressi favorevolmente. Voi, ragazze e ragazzi nati in Italia che vivete da italiani e vi sentite italiani, siete un anello fondamentale della catena che deve unire colori e culture diverse, le sofferenze di ieri e di oggi con le speranze di domani. Insieme dobbiamo dire no a chi fomenta l’odio e a chi vuol innalzare muri invece di costruire ponti di civiltà e cooperazione fra gli esseri umani. Anche per questo vogliamo che presto siate italiani”.Alla cerimonia, a cui erano presenti anche il presidente del Tribunale di Modena Pasquale Liccardo e la comandante dei Vigili del Fuoco Marisa Cesario, hanno partecipato le famiglie, le maestre dei bambini e gli amici, in un carosello di suoni e colori intervallato dai brani musicali dell’Orchestra ModenaMultiMondi, composta prevalentemente da studenti delle scuole superiori della città. Mentre sul maxischermo del Forum apparivano i disegni realizzati da classi quinte delle scuole Graziosi, Pascoli e Gramsci sui temi della cittadinanza e dei diritti dei bambini. Di diritti e infanzia avevano anche parlato con le immagini il contributo video preparato dalla scuola primaria Cittadella, un altro realizzato dal Centro Memo e, infine, “E tu cosa farai?” proposto da Unicef, presente con gli inconfondibili volontari dalle pettorine blu per tenere alta la bandiera dell’uguaglianza e dei diritti, perché, come ha sottolineato il presidente Iughetti “prima vengono i bambini”.
(16 novembre 2019)
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