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E’ un atteso ritorno quello di Umberto Orsini in scena al Teatro Storchi di Modena da giovedì 24 a domenica 27 ottobre con Il nipote di Wittgenstein. Storia di un’amicizia di Thomas Bernhard. Uno degli spettacoli più riusciti del mattatore italiano, originariamente prodotto da ERT: nell’anno del suo debutto, il 2001, Umberto Orsini ha ricevuto il Premio Ubu per la migliore interpretazione.
Protagonista assoluto è proprio l’attore, nonché proiezione dello scrittore Thomas Bernhard che raffigura sé stesso mentre racconta a un’ascoltatrice silenziosa (Elisabetta Piccolomini) la storia di un’amicizia singolare, quella fra due pazzi. Il primo è lo stesso Bernhard, riuscito a dominare la sua pazzia, e il secondo è Paul Wittgenstein, personaggio metà reale e metà immaginario, dominato dalla follia e morto in manicomio, nipote del filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein.
Il romanzo di Bernhard è una sorta di “concentrato” dei temi cari all’autore austriaco, il suo testo più intimo in cui affronta in modo diretto il tema chiave dei sentimenti e che ci conduce alla sua voce d’uomo e al suo universo letterario.
Il nipote di Wittgenstein è un testo che impone una recitazione “in solitario” – commenta Umberto Orsini – anche se la relazione con la muta presenza femminile che è in scena è fondamentale. È una difficile e impegnativa prova d’attore. Soprattutto devo fare molta attenzione mentre recito a non lasciarmi sopraffare dall’emozione. Io sono abituato a gestire le mie forze per cedere alle emozioni in funzione del testo, ma ci sono dei momenti, nel Nipote, in cui quest’economia tenta di sfuggirmi e spesso l’emozione mi stringe la gola. Occorre allora un gran controllo, perché se è noto che ci si commuove molto più per noi stessi che per gli altri, un testo come questo accende un’immensa auto-commozione. Qui non cerco di interpretare un personaggio, non “faccio Bernhard”, qui ho deciso di “essere Bernhard” e quindi più che fare un personaggio sono me stesso che parla con le parole di un autore grandissimo, che finirà comunque per prevaricarmi e quindi rappresentarsi».
Il nipote di Wittgenstein
Storia di un’amicizia di Thomas Bernhard
traduzione di Renata Colorni
regia Patrick Guinand
con Umberto Orsini, Elisabetta Piccolomini
adattamento di Patrick Guinand
scene Jean Bauer
produzione Compagnia Umberto Orsini
dal 24 al 27 ottobre al Teatro Storchi di Modena
Info:
Biglietteria Teatro Storchi
Largo Garibaldi 15, Modena
Orari apertura al pubblico: martedì, venerdì e sabato ore 10 – 13 e dalle 16.30 -19 – mercoledì e giovedì ore 10-14
biglietteria@emiliaromagnateatro.com
modena.emiliaromagnateatro.com
(22 ottobre 2019)
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