di Redazione
Anche questāanno la Regione Emilia-Romagna festeggia, con la solita roboante esaltazione dei motori e della velocitĆ , la Motorvalley.Ā Come RECA, Rete Emergenza Climatica e Ambientale che riunisce associazioni e comitati in tutta la regione, crediamo che ci sia ben poco da festeggiare e che dietro la facciata arrogante e scintillante della Motor Valley si nascondano devastazioni ambientali, inquinamento, lutti e consumo di suolo.
Lo scrive una nota stampa della Rete.
Sebbene – continua la nota – tutti gli stati piĆ¹ civili puntino alla mobilitĆ sostenibile e alla riduzione delle auto, da noi si sostiene pubblicamente e si fomenta la cultura dellāauto privata e della velocitĆ , come mito inattaccabile e ben radicato.
“Con i nostri rumori da corsa siamo la colonna sonora del Belpaese (..) Ć la ricerca del divertimento a farci vedereĀ un traguardo in fondo ad ogni rettilineo, a trasformare ogni curva in un circuito da percorrere a tutto gasā dice il video āpromozionaleā della Regione e lascia sbalorditi, per la retorica pericolosa, machista, futurista cosƬ tanto simile a quella del ventennio.Ā CosƬ, mentre la nostra regione soffoca sotto una pesante e persistente cappa di smog, ed ĆØ una delle zone piĆ¹ inquinate dāEuropa, mentre le strade sono macchiate dal sangue della costante strage stradale, un diluvio di cemento per nuove tangenziali e autostrade si sta abbattendo sulla nostra regione.
Dal Passante di mezzo a Bologna, alla Cispadana, alla Bretella Sassuolo Campogalliano, alle nuove quarte corsie e tangenziali sullāA14, al nodo di Rastignano, alla nuova Romea, e tante altre. Si continua ad asfaltare il suolo, in nome del falso mito della crescita infinita, rincorrendo una domanda alla quale non si vuole porre un freno. Il tasso di motorizzazione della Regione Emilia-Romagna, al terzo posto in Italia dopo Piemonte e Toscana, ĆØ uno dei piĆ¹ alti dāEuropa e del mondo (65 auto ogni 100 abitanti). Aumentare lo spazio destinato alle auto, non diluisce il traffico ma lo attrae in un circuito vizioso che porta con sĆ© maggiore inquinamento dell’aria, maggiore incidentalitĆ , maggiore consumo di suolo e sempre piĆ¹ propensione all’uso delle auto.Ā Progetti voluti dal Governo e dalla Regione, in una logica bipartisan, ma che sono buchi neri per i fondi pubblici, in un territorio giĆ abbondantemente impermeabilizzato e fragile, come ci hanno insegnato i recenti disastri causati da frane e alluvioni.
Non solo nuove strade – prosegue la nota stampa di RECA -, ma anche ampliamenti di autodromi e crossodromi, baracconi dove finiscono enormi quantitĆ di fondi pubblici, che causano inquinamento acustico, luminoso, dellāaria e si allargano a scapito della natura che li circonda.Ā Lāautodromo di Imola si ĆØ allagato ben due volte nel 2023, perchĆ© troppo a ridosso di fiumi e torrenti. I costanti rumori da corsa si sentono a decine di km di distanza e rendono invivibile la vita ai residenti. Lāautodromo di Marzaglia si ĆØ ampliato a danno della salute dei residenti e della campagna limitrofa, nonostante appelli e numerose critiche da parte delle tante associazioni modenesi. Per ampliare il crossodromo di Faenza, ĆØ stata spianata un’intera collina, abbattuti alberi, costruiti paddock e ristoranti, il tutto in zona preparco. Oltre ai 4 milioni di Ā PNRR il comune di Faenza si ĆØ indebitato con la Cassa Depositi e Prestiti per illuminazione notturna e ha intenzione di creare nuove strade di accesso.Ā Dāaltra parte – prosegue la nota – in tutta la Regione il traffico su rotaia di persone e merci ĆØ al palo, ritardi e disservizi e scarsi investimenti, soprattutto sulle linee regionali e secondarie.
Per questo chiediamo alla Regione:
- Una moratoria a tutti i progetti di grandi opere stradali.
- o ai finanziamenti pubblici ad autodromi e crossodromi.
- Ripristinare vecchi tracciati dismessi ferroviari e investire di piĆ¹ sul servizio ferroviario per renderlo efficiente ed attrattivo. Migliori collegamenti ferroviari con aree interne montane e nella bassa.
- Creare un’efficiente rete metropolitana di superficie.
- Rigettare culturalmente il mito della velocitĆ e la dipendenza dallāauto.
- CittĆ 30, riduzione velocitĆ , aumento zone pedonali e sostegno ai comuni per realizzare le strade scolastiche.
Da una terra sacrificata ai motori ad una terra libera dai motori.
CosƬ si chiude la nota stampa della Rete Emergenza Climatica e Ambientale.
(2 maggio 2024)
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