di Redazione #Casalgrande twitter@CasalgraNotizie #PonteSecchia
Ma mancano i soldi. Né il Comune di Casalgrande né quello di Sassuolo sembrano avere il denaro sufficiente per poter completare l’opera. In più c’è un altro problema da nulla, tipicamente italiano, oseremmo dire: il ponte è di proprietà dei due Comuni, la strada che vi transita sopra è provinciale e la ferrovia è invece regionale. Insomma peggio che andar di notte.
Dunque si sono mossi, scrive la Gazzetta di Reggio, due parlamentari reggiani, Davide Zanichelli dei 5 Stelle e Andrea Rossi del Pd, ché i soldi per l’opera vanno trovati. Giorgio Zanni, presidente della Provincia di Reggio Emlia e sindaco di Castellarano, ha annunciato piena ed immediata “disponibilità della Provincia a mettere in campo risorse tecniche ed economiche” anche se, in soldoni, soldi non ce n’è e si parla prosaicamente di “risicate disponibilità”, ma di pieno appoggio con la “nostra azione politico-amministrativa per interloquire subito con Regione e ministero”. Insomma, si è fatto il passo più lungo della gamba. Poi ci si è messo anche il Covid-19. Quando si dice la sfiga.
E’ molto divertente la storia del transito sul ponte che collega dalla seconda metà dell’88 le due sponde del Secchia: limiti di 30km/h non vengono rispettati e le macchine sfrecciano come se fossero in F1, il divieto di transito dei pedoni non esiste e le povere biciclette non sanno che fare se non prendersi gli insulti e le strombazzate dei conducenti le auto, che sembra vivano su un organismo indipendente nato per fare la guerra all’altro. Non che si pretenda che ci sia perennemente la Polizia sui due lati del ponte, ma almeno che si capisca cosa si deve fare e cosa no.
(5 luglio 2020)
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