di Giancarlo Grassi, #Ilsassolino
Dovrebbe, perché è una bella lezione. In termini politici, proprio. La sconfitta del salvinismo da palco dal quale anche il Menani pre-elettorale è stato beatificato, i disastri politici sono venuti dopo, dovrebbe fare riflettere non soltanto il primo cittadino che è anche un po’ vostro padre, ma anche tutta la coalizione di destra che regge la giunta dei comunicati stampa pomposi, degli auditorium (cento posti, tanto vale chiamarla saletta), dei grandi appuntamenti per tre mesi (all’insopportabile ritmo di uno al mese, perché non vengano a noia).
Stupisce così – ed è l’ennesimo stupore ma di quegli stupori che non stancano mai perché non sono assillanti, anzi confermano pensieri che non sono mai così campati in aria, il silenzio menaniano e dell’augusta giunta sulla disfatta della destra alle ultime elezioni, con il partito del Sindaco ridotto ai termini del 2018, o meno, e che quasi quasi si impicca anche a Trieste riuscendo a perdere al primo turno addirittura Milano e con che distacchi – che il Sindaco che opina su tutto quando c’è da dire qualcosa stia zitto.
Così ci permettiamo di suggerire al Sindaco Menani di continuare sul sentiero che con tanta protervia e poca capacità sta tracciando insieme al suo manipolo di Fratelli (Shakespeare, Enrico V perché sovranisti sì, ma almeno con cultura), così da essere certi che alle prossime elezioni i cittadini-figli ne siano così stanchi da cambiare orientamento. C’è da dubitarne, certamente. Ma non si sa mai. A forza di bastonate scalciano anche i muli.
(20 ottobre 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata
