di Daniele Santi
L’Augusto Cognato non si dà pace e cerca in ogni modo di accreditarsi come l’uomo della citazione colta, senza tuttavia grande successo. Perché se è vero che l’assenza di contraddittorio – che parrebbe essere il profondo desiderio della sua collega Roccella – fa bene alla propaganda, non ti esime dall’essere sbugiardato nei giorni successivi alle tue dichiarazioni. Così il ministro dell’Agricoltura e del Made in Italy che non perde occasione per citare a sproposito o la Treccani o un autore a caso, in questo Manzoni, riesce a dare una sua personale ed indimenticabile versione di ciò che legge. Male.
Ora siamo a Manzoni che, a dire dell’Augusto Cognato anche Ministro voluto dal fato, è il perfetto autore che dà l’esempio della giustezza del matrimonio tradizionale come dimostrerebbe nell’Augusta opinione di simile esperto, il suo romanzo I Promessi Sposi: quando si dice traboccare cultura da tutti i pori dimenticandosi dell’Agricoltura e del PNRR che mai come oggi, all’Agricoltura servirebbe più delle citazioni mal–destre del Lollobrigida.
Lollobrigida dell’Agri-Cultura non prende nemmeno in considerazione il fatto che il romanzo sia ambientato nel 1620 (anzi tra il 1628 e il 1630) e che Manzoni lo abbia scritto nel XIX secolo (era legata al XIX secolo anche la sua famosa citazione dalla Treccani); nemmeno prende in considerazione il fatto che I Promessi Sposi sia una straordinaria testimonianza della protervia del potere che schiaccia i deboli promettendo loro ogni sorta di benessere prima di metterglielo in quel posto, e che mette all’indice una malsana abitudine che è molto frequente anche oggi, soprattutto ad opera di forze politiche che promettono di tutto in campagna elettorale salvo poi mantenere meno e condonare ai ricchi togliendo sussistenza ai poveracci.
Vuoi che l’Augusto Cognato, consapevole dei benefici del giusto matrimonio al momento giusto con la sorella giusta, non esalti il matrimonio tradizionale descritto (come sopruso, ma è un dettaglio) da Alessandro Manzoni?
Non è del resto molto meglio parlare d’aria fritta piuttosto che affrontare i problemi dell’Emilia-Romagna (la cui alluvione farà calare la produzione di frutta in Italia del 25% circa), dei filari di alberi da frutto, del fango sulle campagne, dei danni incalcolabili che patiranno le filiere produttive della Romagna o delle ragioni per cui il governo di cui fa parte non è nemmeno in grado di mettere in piedi i progetti del PNRR e perde tempo a parlare di Manzoni, di Treccani e di 180 metri quadri di libri come se si stesse ballando il tip-tap sulla cassa da morto del Paese?
Avesse almeno citato Don Abbondio. No. Lui pensa al matrimonio tradizionale. La loro è un’ossessione non una politica per la famiglia.
P.S. Il periodo storico in cui è ambientato il romanzo era caratterizzato da pestilenze, carestie e catastrofi naturali. An vedi che gli è andata di traverso la citazione un’altra volta?
(23 maggio 2023)
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