di G.G. #Politica
Quelli che gridano “elezioni, elezioni” normalmente le elezioni non le vogliono, a meno che non siano strasicuri di vincerle e in questo momento storico è stato ben chiaro agli Italiani che hanno una testa – sono la stragrande maggioranza, nonostante i creatori di merda da social – chi ha lavorato per gli Italiani, durante la pandemia ancora in corso, e quale schieramento ha fatto propaganda sulla pelle dei morti, giocherellando con le mascherine in diretta video e coi numeri, perché si ha anche la pretesa di saper contare.
Sono quelli che quando gli Italiani dicono via sondaggio che alle elezioni non ci vogliono andare perché vogliono un governo e non un cialtronume da ventimila euro al mese, smettono di gridare e si improvvisano buoni a governare. Ma buoni a governare non lo sono, e non sono nemmeno capaci di strategie politiche perché i loro esponenti, non dico i front man e le front woman, quelli più piccoli che stanno in coalizione anche in Regioni di un certo peso, sposano il fascismo più bieco, quello più nostalgico, quello a base di Faccetta Nera alla radio e di saluti romani in consiglio comunale, e si fingono democratici. Perché i peones debbono piacere ai capi.
Poi ci sono quelli che ti commentano sui social, sono l’elettorato di quelli lì che gridano elezioni e poi cambiano idea perché vedono che è cambiata l’aria, e che non ti contestano nel merito, ma insinuano – perché non ci sono argomenti quando si leggono solo i titoli – provocano, fanno finta di avere capito. E che sono in ultima analisi quella minoranza di creatori di merda da socialc he serve a confondere le acque nere dell’estrema destra che vuole le democrazie illiberali dove gli oppositori vengono avvelenati e i manifestanti arrestati e che racconta dal 1994 di nuovi miracoli che non sono mai arrivati, nonostante le promesse; sono quelli che hanno bloccato l’Italia e fatto gli interessi di pochissimi che si sono arricchiti anche e soprattutto col denaro del loro elettorato, che hanno distrutto la Sanità pubblica, eletto impresentabili sostituiti da altri impresentabili, che hanno trascinato l’Italia ad uno spread a 522,11 e stanno ancora lì a raccontare che la colpa è stata di Monti continuando a stare dove stavano, dicendo le stesse cose, soltanto leggermente più estreme, ogni giorno più estreme, che hanno diviso l’Italia in due – quella che vuole costruire un futuro, e quella che straparla di futuro ma rimane ancorata al passato fascista di un secolo fa che in questo paese non è mai morto.
Sono quelli che vi parlano di libertà, di ricchezza, di governabilità, di “prima gli Italiani” mentre a Bruxelles votano e si alleano con i partiti che vogliono isolare l’Italia.
Tutto questo sprologuio serve, alla fine, soltanto a dire che la politica non è quasi mai quello che comunica all’elettorato, soprattutto in un paese dove chi va al governo ci va unicamente, o quasi, per distruggere tutto ciò che ha fatto il governo precedente affinché trionfi una delle due Italie che i diversi schieramenti hanno contribuito a costruire.
Non stupisce quindi che i pochi che vogliono parlare ad un’Italia sola, per ricostruire un’unica Italia, vengano trattati come delinquentelli incapaci, basandosi soltanto sulle percentuali dei sondaggi tradotte dalle intenzioni di voto.
(31 gennaio 2021)
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