Quando il leader leghista invocava “I vostri nonni che hanno liberato l’Italia”. Avessero saputo che arrivava lui nemmeno si scomodovano

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di Daniele Santi #Lopinione twitter@RomaGaiaitalia #Politica

 

Nelle ultime settimana il tribuno che perde voti, e soprattutto perde colpi – e in vista del 5 ottobre chissà che cosa ci regalerà – è riuscito a dirne di tutti i colori. Traiamo due perle dalle Salviniadi che sono degne di nota per il vostro divertimento. La prima è quella che dice che l’estrema destra delle bufale ha denunciato Giuseppe Conte per immigrazione clandestina (speriamo non quella della famiglia d’origine di quest’ultimo, sarebbe un dramma epico, perché anche la prima moglie di Salvini era pugliese), poi la seconda. Quella che ricorda: “i vostri nonni hanno liberato l’Italia”.

Mio nonno era partigiano e posso assicurare, sulla base della mia personale esperienza, che se avesse saputo di liberarla per lasciare campo libero alle scorribande salviniane non si sarebbe scomodato, soprattutto se fosse stato certo che quelle scorribande avrebbero lavorato per creare tensione e divisione sociale, cercando la bufera ad ogni dichiarazione. Il Tribuno ha tirato in ballo “vostri nonni” nell’aprile del 2019, quando era ancora dio onnipotente, l’abbiamo ripescata per ricordarla a chi è di memoria corta.

Così mentre i neofascisti e filoleghisti romani girano per la città intavolando discussione in capannelli, alla faccia del distanziamento sociale, nei quali pontificano sulla non esistenza del Covid-19 (l’espressione negazionisti del Covid-19 non la posso usare sennò perdo un’amica) salvo poi, quando arriva uno più informato di loro, darsela a gambe o cedere alla dialettica di chi è informato sul serio. Insomma, signore e signori, approfittando della pandemia questi ce stanno a provà e non da oggi. Già dal gennaio scorso. Occhi aperti, mascherina e distanziamento sociale. Mentre scriviamo siamo a 215 casi di positivi al Coronavirus in Lazio in 24 ore. Numeri così non s’erano mai visti nemmeno durante il lockdown. Tocca usare la testa. Ad avercene una.

 

(22 agosto 2020)

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