di Paolo M. Minciotti
Erano le 6.45 del mattino eĀ Hamas attaccava con missili e armi da fuoco, scendevano dal cielo, uccidevano e violentavano piĆ¹ di 350 persone in pochi minuti, poi vennero gli altri: 1250 vittime la cuiĀ colpa era di essere israeliani come gli altri, iĀ 250 ostaggi portati nei tunnel di Hamas, morti quasi tutti (ne sarebbero rimasti in vita appena 14, ma nessuno sa nulla e Netanyahu degli ostaggi non parla piĆ¹).
Furono migliaia i razzi di Hamas sparati verso di razzi da Gaza verso il sud e il centro di Israele, quindi centinaia di miliziani armati oltrepassavano il confine terrestre, usando veicoli, motociclette, droni e deltaplani, attaccando basi militari, kibbutz e cittĆ e uccidendo civili, tra cui donne, bambini e partecipanti a un festival musicale.
Poi venne la vendetta di Netanyahu che, braccato dalla giustizia, non perse l’occasione:Ā Gaza distrutta, decine di migliaia diĀ gazawi ammazzati, donne e bambini in maggioranza; fame, distruzione, morte, giornalisti uccisi e operatori umanitari terminati. Non si vogliono testimoni. SeĀ Hamas ĆØ arrivata dall’alto per uccidere, e stupisce che il governo israeliano non sapesse nulla dell’attacco imminente,Ā Netanyahu ĆØ arrivato dalla urne e ha ucciso e distrutto in modo indiscriminato in un furore sproporzionato che ha colpito tutta la regione, da Libano al Qatar.
La chiamano giustizia e irridono l’UE al grido di “Chi non si difende muore”. Se difendersi ĆØ uccidere innocenti, preferisco morire. Tanto prima o poi morirĆ² lo stesso.
(7 ottobre 2025)
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