di Redazione #FioranoModenese twitter@sassuolnewsgaia #Nirano
La Riserva naturale delle Salse di Nirano, vista la particolarità dei fenomeni geofisici, naturali e di tutela della biodiversità che la caratterizzano a livello nazionale ed europeo, è da anni meta di ricercatori di università italiane e straniere, che qui conducono importanti studi.
E’ in fase di conclusione uno studio durato tre anni sull’origine, distribuzione e stato di conservazione di Puccinellia fasciculata, la specie vegetale simbolo della Riserva, quella che ne ha permesso l’istituzione come area protetta nel 1982.
Lo studio, condotto da ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia, di Parma e di Bologna, ha ottenuto alcuni interessanti risultati, a partire dalla scoperta che la graminacea, che cresce vicino ai coni di fango della Riserva, ha una origine molto antica, datata oltre 7.000 anni fa, ed è probabilmente una pianta fossile originaria del territorio fioranese e non migrata in tempi più recenti da altri luoghi. La ricerca ne valuta il buono stato di conservazione ed anche la distribuzione in tutta l’area protetta. La Riserva naturale delle Salse di Nirano resta oggi l’unico luogo all’interno di aree protette (Rete Natura 2000) del territorio regionale, dove la Puccinellia fasciculata è ancora presente e si riproduce, dato che purtroppo in questi anni pare scomparsa anche dai territori della laguna ravennate. Una biodiversità importante che viene tutelata dal Comune di Fiorano Modenese e dall’Ente Parchi Emilia Centrale con cura ed attenzione. Lo studio ha anche scoperto che la pianta è molto adattabile e si riproduce usando due sistemi: attraverso i semi o attraverso ‘clonazione’, a seconda delle condizioni ambientali. Una ‘furbizia’ naturale che ne ha permesso il mantenimento nella zona di Nirano per tutti questi millenni.
A breve, terminata l’emergenza, partirà anche un nuovo studio che verrà impegnati ben 20 ricercatori delle università di Ginevra ed Oslo, che condurranno un’approfondita campagna di rilevazione geo-elettrica dell’attività dei vulcani di fango.
(17 marzo 2020)
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