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Al Teatro Storchi dal 27 novembre #Inscena “La Commedia della Vanità”

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foto: Serena Pea

di Redazione #ERT twitter@modenanewsgaia #Modena

 

La nuova produzione ERT La commedia della vanità debutta mercoledì 27 novembre in prima assoluta al Teatro Storchi di Modena, dove rimarrà in scena fino a domenica 8 dicembre.

Claudio Longhi, in continuità con alcuni dei suoi ultimi lavori fra cui La resistibile ascesa di Arturo Ui, Il ratto d’Europa e Istruzioni per non morire in pace, accumunati tutti da una riflessione sull’idea di Europa nel nostro presente e nei primi anni del secolo scorso e sui rischi di uno sbandamento dittatoriale, porta in scena Elias Canetti, lo scrittore premio Nobel per la Letteratura nel 1981, che con la sua voce ha segnato profondamente il Novecento. «Per i suoi lavori caratterizzati da un’ampia prospettiva, ricchezza di idee e potere artistico», recita così la motivazione che ha accompagnato il premio.

Uno spettacolo che vede in scena due musicisti, Renata Lacko e Sándor Radics, e ventitré attori – Fausto Russo Alesi, Donatella Allegro, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Diana Manea, Eugenio Papalia, Aglaia Pappas, Franca Penone, Simone Tangolo, Jacopo Trebbi di cui tredici diplomati alla Scuola Iolanda Gazzerro di ERT Rocco Ancarola, Simone Baroni, Giorgia Iolanda Barsotti, Oreste Leone Campagner, Giulio Germano Cervi, Brigida Cesareo, Elena Natucci, Marica Nicolai, Nicoletta Nobile, Martina Tinnirello, Cristiana Tramparulo, Giulia Trivero, Massimo Vazzana – per proporre al pubblico una delle opere meno conosciute ma più attuali di Elias Canetti.

La commedia della vanità, scritta per il teatro fra il 1933 e il 1934, pubblicata solo nel 1950 e rappresentata per la prima volta nel 1965, descrive un mondo distopico nel quale un editto bandisce tutti gli specchi e i produttori degli stessi sono messi a morte. Prendendo spunto dal rogo dei libri avvenuto il 10 maggio 1933 a Berlino, Elias Canetti immagina un grande fuoco di ritratti, foto e specchi. La massa accoglie inizialmente con entusiasmo questo divieto, per poi scoprire, dopo diversi anni, che a essere distrutta è l’idea stessa di identità più che l’autocelebrazione.

Sullo sfondo l’incubo di una dittatura nascente acclamata a gran voce dalla massa, come afferma lo stesso Claudio Longhi: «Per un verso è evidente nel testo la critica alla rappresentazione come strumento di auto-riconoscimento, alla propensione umana a far dipendere la propria identità dalla rappresentazione del sé, con la quale, come ci spiega Föhn, ognuno di noi vive in stato “coniugale” fin dalla nascita. Ed è una critica aspra, quella di Canetti, che non può lasciare indifferente il nostro presente, regno assoluto e incondizionato del selfie. Eppure il testo, nella sua crociata iconoclasta, ci induce a riflettere pure su come le dinamiche rappresentative siano effettivamente costitutive della dimensione identitaria. L’astinenza da immagine induce al dissolvimento dell’io, ma questo dissolvimento esaspera, per converso, il bisogno di io – aprendo la strada a sbandamenti populistici e autoritaristico-dittatoriali. Nella parte finale della drammaturgia vanno in scena individui che, dopo anni di vessazioni e negazioni della rappresentazione, hanno perso la propria identità e che proprio per questo si dedicano all’erezione della statua di un nuovo dittatore. La costruzione dell’identità si è ormai trasformata in loro in un bisogno perverso».

Dialetti, sgrammaticature, lirismi si intrecciano sulla scena precipitando lo spettatore in una torre di Babele caotica e avvolgente. Nella rilettura scenica di Claudio Longhi, questo coro polifonico deborda dal palcoscenico ad investire la platea, restituendo al pubblico tutta l’urgenza e la profondità – ma anche il divertimento – del testo di Canetti.

Maratona La commedia della vanità e Nozze:

Il debutto de La commedia della vanità, insieme a quello di Nozze (dal 7 al 15 dicembre / Teatro delle Passioni) per la regia di Lino Guanciale, segna idealmente la conclusione del progetto Elias Canetti. Il secolo preso alla gola che il Teatro Nazionale dell’Emilia-Romagna ha dedicato dall’inizio dell’anno alla figura e all’opera dell’autore.

Nella piena assunzione delle proprie responsabilità formative che sono parte integrante della sua identità, ERT coinvolge gli ex allievi della Scuola Iolanda Gazzerro in entrambe le produzioni. E in coerenza con questa scelta, sabato 7 e domenica 8 dicembre sarà possibile assistere ai due spettacoli in forma di maratona: La commedia della vanità alle ore 15.30 al Teatro Storchi e Nozze alle ore 21.00 al Teatro delle Passioni.

Servizio navetta

Da quest’anno è disponibile un servizio navetta: il pubblico di Bologna potrà assistere alla replica di sabato 7 dicembre de La commedia della vanità al Teatro Storchi di Modena. Al costo di €5, prenotando presso la biglietteria del Teatro Arena del Sole.

Sabato 30 novembre, ore 17.00 – Teatro Storchi ci sarà poi un incontro con Claudio Longhi e la compagnia intorno allo spettacolo La commedia della vanità a ingresso libero. Gli appuntamenti di Conversando di teatro sono realizzati in collaborazione con gli Amici dei Teatri Modenesi e sono curati dal critico e drammaturgo Marzio Badalì. Domenica 1 dicembre: spettacolo audiodescritto per non vedenti e ipovedenti grazie alla collaborazione con il progetto “Teatro No Limits”.

 

La commedia della vanità
di Elias Canetti

traduzione Bianca Zagari
regia Claudio Longhi
scene Guia Buzzi
costumi Gianluca Sbicca
luci Vincenzo Bonaffini
video Riccardo Frati

con Fausto Russo Alesi, Donatella Allegro, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Diana Manea, Eugenio Papalia, Aglaia Pappas, Franca Penone, Simone Tangolo, Jacopo Trebbi e con Rocco Ancarola, Simone Baroni, Giorgia Iolanda Barsotti, Oreste Leone Campagner, Giulio Germano Cervi, Brigida Cesareo, Elena Natucci, Marica Nicolai, Nicoletta Nobile, Martina Tinnirello, Cristiana Tramparulo, Giulia Trivero, Massimo Vazzana
violino Renata Lacko
cimbalom Sándor Radics

drammaturgo assistente Matteo Salimbeni
assistente alla regia Elia Dal Maso
assistente ai costumi Rossana Gea Cavallo
preparazione al canto Cristina Renzetti
trucco e acconciature Nicole Tomaini
direttore tecnico Robert John Resteghini
direttore di scena Mauro Fronzi
macchinisti Riccardo Betti, Eugenia Carro
capo elettricista Tommaso Checcucci
elettricista Gerardo Bagnoli
fonico e tecnico video Alberto Tranchida
attrezzista Francesca Avanzini
sarta Pierangela Rotolo

scene costruite nel Laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione
responsabile e capo costruttore Gioacchino Gramolini
costruzioni in ferro Riccardo Betti, Marco Fieni
macchinisti costruttori Sergio Puzzo, Gianluca Bolla, Riccardo Benecchi (aiuto)
decorazioni led Tommaso Checcucci, Roberto Riccò
scenografi decoratori Ludovica Sitti (capo), Lucia Bramati, Sarah Menichini, Benedetta Monetti, Rebecca Zavattoni
pittura scenografica a cura di Rinaldo Rinaldi
costumi confezionati da Tirelli Costumi e Bàste sartoria
grafica Marco Smacchia
foto di scena Serena Pea
si ringraziano Giovanni Zagari e Giovanna Cermelli
si ringrazia per la collaborazione Luca Napoli

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro della Toscana, LAC Lugano Arte e Cultura nell’ambito del progetto “Elias Canetti. Il secolo preso alla gola”

biglietteria@emiliaromagnateatro.com | modena.emiliaromagnateatro.com | tlf 0592136021.

 

 

(22 novembre 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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