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Borgonzoni, se 5mila euro al mese mi sembran pochi… Lordi…

di Giovanna Di Rosa #Borgonzoni twitter@modenanewsgaia #Maiconsalvini

 

La nota moralità leghista non guarda certo alle sottigliezze: prima e soprattutto l’interesse del popolo, soprattutto se e quando collima con gli interessi leghisti ed è funzionale al disegno destabilizzatore e involutivo della nostra democrazia liberale, in nome della democrazia illiberale esportata da Vladimir Putin. Solo dopo vengono al pettine i nodi della propaganda leghista. Prendete ad esempio la candidata sconfitta Borgonzoni.

Aveva diffuso a destra e a manca l’assoluta necessità della sua augusta presenza in regione, nel post elezioni, soprattutto per ridisegnare i confini geografici dell’Emilia-Romagna spostandone i confini per coerenza con le stupidaggini dette in campagna elettorale, poi in seconda battuta, cioè una settimana dopo la batosta, si apprende che 5mila euro lordi al mese sono di gran lunga meno appetibili di circa 17.500, soprattutto se una sa fare i conti, e non è detto che sia questo il caso…

Donc Lucia Borgonzoni, o delle balle al vento (nel senso di bugie), rimarrà a Roma a vestire magliette che insudiciano un paese e a mostrarle come se fossero politica e non vuoti slogan, al costo per i contribuenti italiani di circa 17.600 euro lordi al mese che fanno, al netto delle ritenute fiscali, previdenziali e assistenziali, circa 12.500 euro netti al mese, di cui poco più di 5mila a titolo di indennità. Insomma si sceglie sempre per il bene del popolo.

L’Emilia-Romagna si salva così dalla presenza di un’altra impreparata esponente leghista messa lì dal Capo Supremo così da poter essere dominata dall’alto evitandole, con un po’ di fortuna, che combini casini come il leghista ferrarese che doveva farci “un cxxx così” dopo che la Lega avesse vinto le elezioni in Emilia-Romagna, ma mal gliene incorse… Già barbiere, prima delle sua folgorante carriera politica, occupava – per reddito compatibile, immaginiamo – una casa popolare. Essendo però risalito di parecchio nella scala sociale, vero obbiettivo della casta di invidiosi al potere rappresentata da Lega, M5S e Fratelli d’Italia, ed occupando pro-tempore la poltroncina di vice-sindaco, l’ex barbiere ora politico che consigliava caldamente ad una collega di togliersi dal cxxxo promettendole un posto da 1440 euro al mese, continua a vivere nella casa popolare.
Questo mentre la sua giunta leghista rompe i rapporti col sindacato degli inquilini.

Capiranno coloro che li vogliono dèi che i loro idoli dicono una cosa e fanno il contrario? Viene quasi il sospetto che li votino per godere un giorno dei loro stessi privilegi. Se non fosse che a pensar male si fa peccato, verrebbe da dire che la vera casta è quella dei falliti che sognano il riscatto attraverso la politica.

P.S. Il Tribuno Salvini, quando era vicepremier in nome del popolo, guadagnava una cifra tra i 326mila e 336mila euro annui. Così, per informare.

 

 

(3 febbraio 2020)

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