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Emilia-Romagna protagonista in Giappone: seconda regione esportatrice nel Paese del Sol Levante con il 23% della quota nazionale

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La Food Valley emiliano-romagnola protagonista in Giappone. E con lei le eccellenze enogastronomiche, i prodotti Dop e Igp, le filiere, i grandi marchi di un territorio che rappresenta il cuore agroalimentare del Paese. Una vera e propria festa del gusto, che oggi ĆØ stata celebrata a Tokyo, nella sede dellā€™Ambasciata italiana in occasione del lancio della Settimana della cucina italiana nel mondo. Primo appuntamento di una serie di iniziative che accompagneranno la missione istituzionale della Regione in corso, oltre che nella capitale, nelle Prefetture di Ibaraki e Osaka fino al 18 novembre.

E che oggi ĆØ stata contrassegnata da altri due importanti appuntamenti: lā€™incontro con le imprese emiliano-romagnole e il sistema Italia a Tokyo. Iniziative accomunate da un unico obiettivo: rafforzare lā€™interscambio economico e la collaborazione con un Paese tra i piĆ¹ avanzati e che appresenta la terza economia mondiale. Cogliendo anche le opportunitĆ  ā€“ in termini di riduzione delle barriere doganali ā€“ legate allā€™accordo di partenariato economico sottoscritto tra Giappone e Ue nel 2019.

ā€œIl Giappone apprezza il Made in Italy e il nostro Paese ĆØ giĆ  oggi il primo in Europa per volume di esportazioni alimentari. Per la Food Valley e per i suoi prodotti, che sono unā€™eccellenza assoluta, le opportunitĆ  sono straordinarie e noi vogliamo coglierle al fianco dei nostri produttori, sostenendo anche in questo modo la rinascita di quei territori che sono stati cosƬ duramente colpiti dallā€™alluvione- ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Non solo nellā€™agroalimentare, ma anche in campo industriale, della ricerca e della scienza. Consapevoli delle grandi opportunitĆ  che uno Stato come il Giappone puĆ² offrire al nostro sistema regionale dellā€™innovazione, alla rete delle nostre imprese avanzate, ai centri di ricerca, alle universitĆ . Per spingere su crescita e lavoroā€.


UniversitĆ  dellā€™Onu al Tecnopolo di Bologna

Non solo Food Valley. Eā€™ infatti partito il conto alla rovescia per la nuova UniversitĆ  dellā€™Onu su ā€˜Big data e intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento dellā€™habitat umanoā€™ che nascerĆ  al Tecnopolo di Bologna, nel cuore della Data Valley dellā€™Emilia-Romagna. Dopo lā€™annuncio ufficiale arrivato nel giugno scorso, una nuova importante tappa nel percorso che porterĆ  entro la metĆ  del 2024 allā€™avvio delle attivitĆ  della prestigiosa istituzione internazionale.

Lā€™occasione ĆØ stata lā€™incontro a Tokyo con Tshilidzi Marwala, il rettore della UniversitĆ  delle Nazioni Unite, che proprio nel giugno scorso a Bologna ha firmato lā€™accordo con il Governo italiano, la Regione, la CittĆ  Metropolitana di Bologna e lā€™UniversitĆ  di Bologna per lā€™avvio della nuova FacoltĆ , la prima dellā€™Accademia Onu nellā€™Area Mediterranea.

ā€œIl Rettore Marwala ha confermato la piena disponibilitĆ  a completare un progetto che ci riempie di orgoglio, uno straordinario risultato che rafforza il ruolo della Data Valley dellā€™Emilia-Romagna quale piattaforma europea e internazionale nel campo della ricerca e dellā€™innovazione, della scienza e del supercalcolo- ha affermato Bonaccini-.Ā Le nostre le Reti regionali dei Tecnopoli, dellā€™Alta Tecnologia e dellā€™Alta Formazione, il supercomputer Leonardo e il Data Center del Centro Meteo europeo giĆ  presenti al Tecnopolo di Bologna, rappresentano traguardi importanti degli investimenti fatti nel digitale e nelle nuove tecnologie negli anni scorsi e che aumentano la capacitĆ  attrattiva della nostra regione rispetto a studenti, ricercatori e docenti di tutto il mondo. Ringrazio il Governo che ha riconosciuto il valore del nostro progetto, lā€™UniversitĆ  delle Nazioni Unite e il Rettore Marwala. Un impegno comune per una scienza al servizio dellā€™uomo, in grado di governare le grandi sfide che abbiamo davanti, a partire dal contrasto al cambiamento climatico, e promuovere uno sviluppo equo e sostenibileā€.

Allā€™iniziativa, insieme al presidente Bonaccini e allā€™assessore regionale allo Sviluppo economico, Colla, lā€™ambasciatore dā€™Italia a Tokyo, Gianluigi Benedetti, lā€™assessore regionale allā€™Agricoltura e agroalimentare, Alessio Mammi, il presidente di Cineca e Ifab, la Fondazione internazionale sui big data voluta dalla Regione, Francesco Ubertini, le quattro UniversitĆ  emiliano-romagnole: Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma, Ferrara.

Ad avanzare la proposta per portare lā€™UniversitĆ  dellā€™Onu a Bologna con una nuova FacoltĆ  attiva sui temi del cambiamento climatico ĆØ stata nel dicembre 2020 la stessa Regione Emilia-Romagna, insieme al Ministero degli Affari Esteri, proposta poi accolta e ratificata nella 78^ seduta dal Consiglio dellā€™UniversitĆ  delle Nazioni Unite, a fine 2022.

Il nuovo Istituto UNU ā€“ che utilizzerĆ  il supercalcolo, i big dataĀ e lā€™intelligenza artificialeĀ per studiare iĀ cambiamenti dellā€™habitat umano indotti dal climate change ā€“ avrĆ  come partner istituzionale lā€™UniversitĆ  di Bologna eopererĆ  nel contesto accademico che comprende tutti gli Atenei con sede in Emilia-Romagna. PotrĆ  inoltre contare sul sostegno del Centro per la Conservazione del patrimonio sostenibile dellā€™UniversitĆ  per Stranieri di Perugia e della Rete delle Cattedre Unesco del Mediterraneo.

La Food Valley si presenta

Protagonisti tutti i territori, da Rimini a Piacenza, con i prodotti, i vini, le aziende, i Consorzi di tutela dei prodotti tipici Dop e Igp.Ā  Per un settore che dĆ  lavoro a 70-80 mila persone in campo agricolo e a centinaia di migliaia in quello agroalimentare, vale complessivamente 20 miliardi di euro ed ĆØ la seconda voce dellā€™export regionale, con 9,3 miliardi di euro, dopo la meccanica e la meccatronica. E che ha nel Giappone, giĆ  oggi uno dei suoi principali canali di sbocco extraeuropei.

Una serata che ha visto lā€™apertura di una forma di Parmigiano Reggiano Dop, uno dei prodotti simbolo del Made in Emilia-Romagna, in una degustazione, a cura di Casa Artusi,Ā in cui i prodotti Dop e Igp dellā€™Emilia-Romagna sono stati presentati in preparazioni ispirate alla cucina Kaiseki, il pasto della tradizione giapponese che include tante piccole portate. Una passerella delle eccellenze regionali a beneficio di quasi un centinaio tra ristoratori, operatori economici, importatori, giornalisti enogastronomici del Paese del Sol Levante.

ā€œSiamo la regione con il piĆ¹ alto numero di indicazioni geografiche DOP e IGP in Europa, ben 44- ha sottolineato lā€™assessore allā€™Agricoltura e agroalimentare, Alessio Mammi-. Parliamo di 3,6 miliardi di euro di produzione su 7 miliardi a livello nazionale. Tutte eccellenze che dobbiamo continuare a produrre, proteggere e promuovere. Il Giappone ĆØ un Paese molto attratto dai prodotti italiani, conosce il nostro cibo e i suoi cittadini dimostrano grande consapevolezza e interesse verso i prodotti buoni, di qualitĆ  e sicuri del Made in Italy. Il nostro obiettivo ĆØ promuovere le DOP e le IGP dellā€™Emilia-Romagna assieme ai Consorzi e alle imprese agroalimentare che saranno con noi in missione per aprire sempre maggiori opportunitĆ  e consolidare quelle esistenti, anche in vista di Expo 2025 che si terrĆ  a Osakaā€.

Gli incontri con le imprese e il ā€œSistema Italiaā€ in Giappone

Su un valore complessivo nazionale di circa 8 miliardi di euro, lā€™Emilia-Romagna ĆØ giĆ  oggi la seconda regione italiana per export verso il Giappone, con una quota del 23,4% e oltre 1.800 imprese esportatrici.Ā  La provincia che esporta di piĆ¹ ĆØ quella di Bologna (47,9%), seguita da Modena (29%).

Ma ci sono significativi margini di crescita per tutte le nostre filiere. Come ha ricordato lā€™assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, allā€™iniziativa con il sistema Italia a Tokyo. Un incontro nella sede dellā€™Ambasciata, alla presenza dellā€™ambasciatore, Gianluigi Benedetti, per fare il punto con i rappresenti di Ice, Camera di commercio, Enit, Banca dā€™Italia, presente anche lā€™Istituto italiano di cultura, sulle prospettive dellā€™economia giapponese, gli scambi commerciali Italia-Giappone; le attivitĆ  di promozione e assistenza alle imprese.

ā€œCon una popolazione di 125 milioni di abitanti e un reddito pro-capite tra i piĆ¹ elevati in assoluto- ha spiegato Colla ā€“ il Giappone rappresenta un partner commerciale di primaria importanza per una regione come la nostra vocata allā€™export, prima in Italia per quota di esportazioni pro capite. E come Regione siamo al fianco del nostro sistema produttivo per cogliere al meglio questa opportunitĆ . Creare occasioni di scambio, di collaborazione, lavoro comune in ambito economico e accademico, puntando su ricerca e innovazione, questo deve essere il nostro obiettivoā€.

Temi che sono stati al centro dellā€™incontro con alcune delle principali imprese emiliano-romagnole con sede produttiva, filiali o investimenti in corso nel paese del Sol Levante. RealtĆ  di primo piano come la Marposs di Bentivoglio (Bo), prima azienda italiana ad aprire una filiale in Giappone dopo lā€™Olivetti, e la Sacmi di Imola. Passando per Barilla, Ducati, GD, Maserati. E ancora: Alce Nero (Castel San Piero Terme ā€“ Bo), Cevico (Lugo-Ra); Ecoplast (Modena); Marazzi (Modena).

 

(13 novembre 2023)

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