La Food Valley emiliano-romagnola protagonista in Giappone. E con lei le eccellenze enogastronomiche, i prodotti Dop e Igp, le filiere, i grandi marchi di un territorio che rappresenta il cuore agroalimentare del Paese. Una vera e propria festa del gusto, che oggi ĆØ stata celebrata a Tokyo, nella sede dellāAmbasciata italiana in occasione del lancio della Settimana della cucina italiana nel mondo. Primo appuntamento di una serie di iniziative che accompagneranno la missione istituzionale della Regione in corso, oltre che nella capitale, nelle Prefetture di Ibaraki e Osaka fino al 18 novembre.
E che oggi ĆØ stata contrassegnata da altri due importanti appuntamenti: lāincontro con le imprese emiliano-romagnole e il sistema Italia a Tokyo. Iniziative accomunate da un unico obiettivo: rafforzare lāinterscambio economico e la collaborazione con un Paese tra i piĆ¹ avanzati e che appresenta la terza economia mondiale. Cogliendo anche le opportunitĆ ā in termini di riduzione delle barriere doganali ā legate allāaccordo di partenariato economico sottoscritto tra Giappone e Ue nel 2019.
āIl Giappone apprezza il Made in Italy e il nostro Paese ĆØ giĆ oggi il primo in Europa per volume di esportazioni alimentari. Per la Food Valley e per i suoi prodotti, che sono unāeccellenza assoluta, le opportunitĆ sono straordinarie e noi vogliamo coglierle al fianco dei nostri produttori, sostenendo anche in questo modo la rinascita di quei territori che sono stati cosƬ duramente colpiti dallāalluvione- ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Non solo nellāagroalimentare, ma anche in campo industriale, della ricerca e della scienza. Consapevoli delle grandi opportunitĆ che uno Stato come il Giappone puĆ² offrire al nostro sistema regionale dellāinnovazione, alla rete delle nostre imprese avanzate, ai centri di ricerca, alle universitĆ . Per spingere su crescita e lavoroā.
UniversitĆ dellāOnu al Tecnopolo di Bologna
Non solo Food Valley. Eā infatti partito il conto alla rovescia per la nuova UniversitĆ dellāOnu su āBig data e intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento dellāhabitat umanoā che nascerĆ al Tecnopolo di Bologna, nel cuore della Data Valley dellāEmilia-Romagna. Dopo lāannuncio ufficiale arrivato nel giugno scorso, una nuova importante tappa nel percorso che porterĆ entro la metĆ del 2024 allāavvio delle attivitĆ della prestigiosa istituzione internazionale.
Lāoccasione ĆØ stata lāincontro a Tokyo con Tshilidzi Marwala, il rettore della UniversitĆ delle Nazioni Unite, che proprio nel giugno scorso a Bologna ha firmato lāaccordo con il Governo italiano, la Regione, la CittĆ Metropolitana di Bologna e lāUniversitĆ di Bologna per lāavvio della nuova FacoltĆ , la prima dellāAccademia Onu nellāArea Mediterranea.
āIl Rettore Marwala ha confermato la piena disponibilitĆ a completare un progetto che ci riempie di orgoglio, uno straordinario risultato che rafforza il ruolo della Data Valley dellāEmilia-Romagna quale piattaforma europea e internazionale nel campo della ricerca e dellāinnovazione, della scienza e del supercalcolo- ha affermato Bonaccini-.Ā Le nostre le Reti regionali dei Tecnopoli, dellāAlta Tecnologia e dellāAlta Formazione, il supercomputer Leonardo e il Data Center del Centro Meteo europeo giĆ presenti al Tecnopolo di Bologna, rappresentano traguardi importanti degli investimenti fatti nel digitale e nelle nuove tecnologie negli anni scorsi e che aumentano la capacitĆ attrattiva della nostra regione rispetto a studenti, ricercatori e docenti di tutto il mondo. Ringrazio il Governo che ha riconosciuto il valore del nostro progetto, lāUniversitĆ delle Nazioni Unite e il Rettore Marwala. Un impegno comune per una scienza al servizio dellāuomo, in grado di governare le grandi sfide che abbiamo davanti, a partire dal contrasto al cambiamento climatico, e promuovere uno sviluppo equo e sostenibileā.
Allāiniziativa, insieme al presidente Bonaccini e allāassessore regionale allo Sviluppo economico, Colla, lāambasciatore dāItalia a Tokyo, Gianluigi Benedetti, lāassessore regionale allāAgricoltura e agroalimentare, Alessio Mammi, il presidente di Cineca e Ifab, la Fondazione internazionale sui big data voluta dalla Regione, Francesco Ubertini, le quattro UniversitĆ emiliano-romagnole: Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma, Ferrara.
Ad avanzare la proposta per portare lāUniversitĆ dellāOnu a Bologna con una nuova FacoltĆ attiva sui temi del cambiamento climatico ĆØ stata nel dicembre 2020 la stessa Regione Emilia-Romagna, insieme al Ministero degli Affari Esteri, proposta poi accolta e ratificata nella 78^ seduta dal Consiglio dellāUniversitĆ delle Nazioni Unite, a fine 2022.
Il nuovo Istituto UNU ā che utilizzerĆ il supercalcolo, i big dataĀ e lāintelligenza artificialeĀ per studiare iĀ cambiamenti dellāhabitat umano indotti dal climate change ā avrĆ come partner istituzionale lāUniversitĆ di Bologna eopererĆ nel contesto accademico che comprende tutti gli Atenei con sede in Emilia-Romagna. PotrĆ inoltre contare sul sostegno del Centro per la Conservazione del patrimonio sostenibile dellāUniversitĆ per Stranieri di Perugia e della Rete delle Cattedre Unesco del Mediterraneo.
La Food Valley si presenta
Protagonisti tutti i territori, da Rimini a Piacenza, con i prodotti, i vini, le aziende, i Consorzi di tutela dei prodotti tipici Dop e Igp.Ā Per un settore che dĆ lavoro a 70-80 mila persone in campo agricolo e a centinaia di migliaia in quello agroalimentare, vale complessivamente 20 miliardi di euro ed ĆØ la seconda voce dellāexport regionale, con 9,3 miliardi di euro, dopo la meccanica e la meccatronica. E che ha nel Giappone, giĆ oggi uno dei suoi principali canali di sbocco extraeuropei.
Una serata che ha visto lāapertura di una forma di Parmigiano Reggiano Dop, uno dei prodotti simbolo del Made in Emilia-Romagna, in una degustazione, a cura di Casa Artusi,Ā in cui i prodotti Dop e Igp dellāEmilia-Romagna sono stati presentati in preparazioni ispirate alla cucina Kaiseki, il pasto della tradizione giapponese che include tante piccole portate. Una passerella delle eccellenze regionali a beneficio di quasi un centinaio tra ristoratori, operatori economici, importatori, giornalisti enogastronomici del Paese del Sol Levante.
āSiamo la regione con il piĆ¹ alto numero di indicazioni geografiche DOP e IGP in Europa, ben 44- ha sottolineato lāassessore allāAgricoltura e agroalimentare, Alessio Mammi-. Parliamo di 3,6 miliardi di euro di produzione su 7 miliardi a livello nazionale. Tutte eccellenze che dobbiamo continuare a produrre, proteggere e promuovere. Il Giappone ĆØ un Paese molto attratto dai prodotti italiani, conosce il nostro cibo e i suoi cittadini dimostrano grande consapevolezza e interesse verso i prodotti buoni, di qualitĆ e sicuri del Made in Italy. Il nostro obiettivo ĆØ promuovere le DOP e le IGP dellāEmilia-Romagna assieme ai Consorzi e alle imprese agroalimentare che saranno con noi in missione per aprire sempre maggiori opportunitĆ e consolidare quelle esistenti, anche in vista di Expo 2025 che si terrĆ a Osakaā.
Gli incontri con le imprese e il āSistema Italiaā in Giappone
Su un valore complessivo nazionale di circa 8 miliardi di euro, lāEmilia-Romagna ĆØ giĆ oggi la seconda regione italiana per export verso il Giappone, con una quota del 23,4% e oltre 1.800 imprese esportatrici.Ā La provincia che esporta di piĆ¹ ĆØ quella di Bologna (47,9%), seguita da Modena (29%).
Ma ci sono significativi margini di crescita per tutte le nostre filiere. Come ha ricordato lāassessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, allāiniziativa con il sistema Italia a Tokyo. Un incontro nella sede dellāAmbasciata, alla presenza dellāambasciatore, Gianluigi Benedetti, per fare il punto con i rappresenti di Ice, Camera di commercio, Enit, Banca dāItalia, presente anche lāIstituto italiano di cultura, sulle prospettive dellāeconomia giapponese, gli scambi commerciali Italia-Giappone; le attivitĆ di promozione e assistenza alle imprese.
āCon una popolazione di 125 milioni di abitanti e un reddito pro-capite tra i piĆ¹ elevati in assoluto- ha spiegato Colla ā il Giappone rappresenta un partner commerciale di primaria importanza per una regione come la nostra vocata allāexport, prima in Italia per quota di esportazioni pro capite. E come Regione siamo al fianco del nostro sistema produttivo per cogliere al meglio questa opportunitĆ . Creare occasioni di scambio, di collaborazione, lavoro comune in ambito economico e accademico, puntando su ricerca e innovazione, questo deve essere il nostro obiettivoā.
Temi che sono stati al centro dellāincontro con alcune delle principali imprese emiliano-romagnole con sede produttiva, filiali o investimenti in corso nel paese del Sol Levante. RealtĆ di primo piano come la Marposs di Bentivoglio (Bo), prima azienda italiana ad aprire una filiale in Giappone dopo lāOlivetti, e la Sacmi di Imola. Passando per Barilla, Ducati, GD, Maserati. E ancora: Alce Nero (Castel San Piero Terme ā Bo), Cevico (Lugo-Ra); Ecoplast (Modena); Marazzi (Modena).
(13 novembre 2023)
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