di Daniele Santi #Bergoglio twitter@gaiaitaliacom #NeoFascisti
Nella mattinata del 22 ottobre, nella nostra rubrica La Provocazione, il nostro paolo M. Minciotti provocatoriamente ironizzava pesantemente su quelli che cercano “l’approvazione di Santa Romana Chiesa anche sulla posizione da assumere quando fanno l’amore”, ricordando che l’Italia è laica e che il faro è la Costituzione, non la Chiesa altrimenti vivremmo in una Teocrazia.
Non ci riferivamo al comune cittadino, o al nostro lettore tipo, ci riferivamo a quei signori che si sono immediatamente scagliati contro Bergoglio, e ci riferivamo a loro scrivendo che non aveva detto niente di straordinario, con particolare riferimento ai fondatori del sedicente Governo-Ombra di Forza Nuova che tutti i columnist da social che ci invitano a leggerci l’art.7 della Costituzione, dovrebbero sapere essere nato il 10 ottobre scorso.
Fanno bene però a citare l’art. 7 della Costituzione che è chiarissimo.
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi.
Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Sovrani. Ognuno a casa propria. E senza ingerenze. E non ci spingiamo oltre.
Chi si spinge oltre invece è Forza Nuova con il suo leader Fiore, è Adinolfi, con il suo integralismo… Insomma sono tutti gli integralisti cattolici di matrice neofascista che – con una violenza verbale che mai si è vista contro nessun capo della chiesa di Roma – decidono di disconoscerne l’autorità dichiarandosi fedeli all’autorità più alta della divinità nella quale raccontano di riconoscersi, disprezzando gli uomini, solo così volgarmente terreni.
Dunque ripetiamo – con le parole del nostro Paolo M. Minciotti – che Bergoglio non ha detto niente di straordinario, ha detto solo ciò che doveva dire già da tempo, e prima di lui tutti gli altri. E dovevano dirle per stanare i neofascismi, gli integralismi e tutti gli ismi che con la scusa della fede in un dio discriminatorio che vedono solo loro, deve fare da palcoscenico alle loro pulsioni liberticide.
E ora continuate ad insultarci.
(22 ottobre 2020)
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