di Giovanna Di Rosa
Ieri lo spread era a 200 punti (non è la prima volta, è stato anche a 522,8 come Meloni sa bene), oggi è a 193 punti (- 0,89) e la premier ha già cominciato ad evocare i fantasmi del complotto europeo contro il suo governo per sostituirla con un governo tecnico. La sindrome da Calimero le fa male e le fa dimenticare che l’Italia deve elemosinare denaro che compri il suo debito pubblico, che lo spread si conta sui bund tedeschi e che quando hai bisogno di tutti i toni dovrebbero essere controllati.
E così mentre il racconto di Meloni immaginano complotti per farla cadere a favore di un governo tecnico (“Ma intanto al governo ci siamo noi”, sembra un asilo infantile) sul fronte dei migranti si sprecano parole orribili con una motovedetta libica che sperona un barcone di migranti nel Mediterraneo e butta in acqua cinquanta persone e un nuovo miracolo meloniano che per proprietà transitiva diventa una decisione del governo tunisino da Sfax sono momentaneamente fermi gli sbarchi. Almeno così pare. Certo qualcosa bisogna pure inventarsi quando hai starnazzato per anni contro i migranti e da quando sei al governo gli sbarchi sono aumentati del 360%, qualcosa bisogna pur dire affinché si dimentichi che quell’accordo con i singoli stati nordafricani in Europa non va bene a nessuno e che da Bruxelles hanno zittito persino la presidente Von der Leyen. Certo qualcosa bisogna pur inventarsi, ma non la qualunque.
E’ anche sempre più faticoso far dimenticare che il premier tunisino Kais Saied, ha rifiutato l’ingresso nel Paese a una delegazione di parlamentari europei, scatenando l’ira di Bruxelles. Succedeva il 22 settembre. Ma Meloni era impegnata a parare i colpi del suo alleato, che è anche capo dell’opposizione, quel Matteo Salvini che fa accordi in Europa con partiti giudicati neonazisti per sorpassarla a destra. E a poco serviranno gli inviti al segretario leghista in caduta libera a non esagerare e abbassare i toni. Non resta che il complottismo e la sindrome di Calimero del non mi vuole nessuno e mi vogliono fare fuori a tutti i costi, per un governo tecnico non fa male a Meloni, fa male all’Italia ma a lei non importa: lei non governa per l’Italia, lei governa per gli elettori di Fratelli d’Italia il partito di cui è regina. Poi succede che i sudditi si svegliano. Con tanti regali saluti all’augusta maestà.
Ci sarebbe poi da raccontare perché dal governo si decide di prendere a calci in quel posto il primo partner commerciale europeo dell’Italia che vale un’inezia: 60 miliardi all’anno.
(29 settembre 2023)
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