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Movimento Roosevelt: “Il 2020 smaschererà gli ultimi valletti del Regime dell’Austerity”

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di Redazione #MovimentoRoosevelt twitter@gaiaitaliacom #2020

“Il re è sempre più nudo, e io credo che nel 2020 ci sarà un salto di qualità in questa denudazione delle menzogne di chi ha detenuto il potere in questi ultimi decenni in modo improprio, abusivo e asservito a poteri elitari, antidemocratici e antipopolari”. Lo afferma Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt e massone progressista, “gran maestro” del Grande Oriente Democratico, in un comunicato stampa giunto in redazione. “Siamo a un punto di svolta: da un lato il 2020 non potrà ancora offrire niente di buono, all’Italia, ma – per contro – sarà sempre più difficile, per l’establishment, nascondere l’epocale cambiamento in atto, a livello globale”, di cui parla ad esempio Federico Rampini nel volume “La seconda guerra fredda”, incentrato sullo scontro strategico tra Usa e Cina con cui farà i conti anche il sistema-Italia. “Il 2020 non sarà risolutivo, ma sarà un anno preparatorio molto importante”, sostiene Magaldi, dopo il deludente bilancio di un 2019 “segnato dal venir meno delle speranze suscitate dal governo gialloverde, il cosiddetto “governo del cambiamento” che in realtà non ha cambiato nulla e ci ha consegnato questo personaggio, Giuseppe Conte, buono per tutte le stagioni”.

Uno scenario “risibile e grottesco”, quello illuminato dal discorso di fine anno pronunciato da Conte, visto che in concreto non cambia nulla: “Le tasse sono sempre alte, la disoccupazione giovanile dilaga, il divario nord-sud è sempre più drammatico, le infrastrutture sono fatiscenti e non c’è più una politica estera nemmeno per la Libia”. In altre parole, continua Magaldi “non c’è una bussola, tirano tutti a campare e in più litigano: l’unica cosa che tiene in vita il governo Conte è la paura delle urne”. Quantomeno, secondo Magaldi, “il 2020 costringerà sia il governo che le opposizioni a superare la loro retorica, perché a livello globale tutto si sta modificando rapidamente, al punto da lasciar sperare in una diversa evoluzione della globalizzazione, fin qui solo neoliberista”. Insomma “l’ottimismo sta nel fatto che lo sguardo degli italiani è sempre più maturo, consapevole e disincantato”. Lo è anche quello degli europei e degli abitanti di paesi lontanissimi: “La globalizzazione ha prodotto un’intensità inedita nello scambio di conoscenze”. Si veda la rivolta di Hong Kong “contro il sistema elitario della Cina”, a cui però il nostro establishment “non sa offrire neppure una seria autocritica sullo stato non esaltante della stessa democrazia occidentale”.

Che tutto stia per cambiare, secondo Magaldi, lo assicura anche il clamoroso riposizionamento di Mario Draghi: “Lui, il principe dell’austerity e delle pessime privatizzazioni, dell’egemonia neoliberista nella governance Ue, ora dice che è venuto il momento di cambiare tutto” e riconosce che “hanno mentito tutti, lui compreso, per decenni”. Per aiutare l’Italia, chiude Magaldi “servono coraggio e visione, che a Conte mancano: occorre spiegare cosa fare e come, dove prendere i soldi per fare cosa”. Ecco perché, chiosa il presidente del Movimento Roosevelt, nel 2020 gli italiani scopriranno in modo sempre più chiaro che “dietro ai discorsi fumosi e generici di Conte non c’è assolutamente nulla di utile per il paese”.

 

(2 gennaio 2020)

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