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Ricollocare i licenziati in Russia: la giunta leghista sassolese continua con i comunicati stampa dopo la stranota vicenda

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di Redazione #Sassuolo twitter@sassuolnewsgaia #Lavoro

 

Non paga di essere stata sbeffeggiata su tutti i quotidiani italiani la nuova giunta di ideologia menanian-leghista-salviniana che ha fatto ridere un paese con la proposta di ricolllocazione in Russia  di 54 operai licenziati da un’azienda sassolese – “era solo una proposta” chiosò innocente il Sindaco dei black-out –  e dopo una presa di posizione del Sindaco che sfiora la commediola sgrammaticata da filodrammatica, ecco pronto il secondo round della nuova puntata dello Zelig made in Sassuolo, con un comunicato stampa dell’assessore Ruini che riportiamo di seguito.

Come assessore della Giunta Menani, come consulente aziendale e cittadino voglio esprimere il mio parere sui fatti che nella giornata di ieri hanno portato Sassuolo alla ribalta nazionale. Ieri è andata in scena una ennesima esplicita manifestazione di come una cultura e una mentalità ideologica sia capace di strumentalizzare e ribaltare la realtà. Facile avendo a disposizione i media di ogni ordine e grado.  La potenza della comunicazione amplificata dai social e resa rapidissima dai quotidiani on line ha semplicemente fatto un gesto di mistificazione della realtà. Prendendo una parte di un discorso più ampio sottolineando un aspetto marginale dandole un significato diverso – completamente opposto – alla intenzione reale del Sindaco. Quella di proporre e trovare soluzioni. Punto nulla di più, nulla di meno. Dicendo cose di buon senso, ovvero che forse qualche d’uno dei lavoratori avrebbe potuto valutare magari anche proposte rivolte all’estero. Non certo tutti ovviamente. Chi è nato e vive a Sassuolo ha di certo un parente o un amico che ha lavorato in giro per il mondo. Il nostro settore esporta il 75% di ciò che produce. Ma l’occasione di fare polemica era troppo ghiotta”.

Per correttezza d’informazione va detto che il riferimento ai proprietari dei quotidiani che hanno sbeffeggiato il sindaco Menani – e non portato “Sassuolo alla ribalta nazionale” come generosamente scrive l’assessore nel comunicato stampa – dovrebbero essere più precisi. Il Corriere, ad esempio, è il quotidiano di punta di RCS il cui azionista di maggioranza è notoriamente Cairo, che non può certo essere definito un pericoloso comunista; Il Fatto Quotidiano tutto è fuorché un giornale di sinistra, ed è, così ci pare, chiediamo scusa se dovessimo sbagliarci, il megafono degli alleati di governo della Lega che è il colore dominante della giunta sassolese; il TGCom24 è una delle tante testate che orbitano nella galassia berlusconiana, che non ci pare essere diventato un pericolossimo kmer rosso e che è amico di Putin proprio come Salvini, grande amico di Menani, ma al contrario di Salvini non ne fa mistero; Adnkronos è un’agenza di stampa indipendente, che non può certo essere tacciata di comunismo. I quotidiani legati a La Repubblica hanno fatto lo stesso lavoro degli altri. E così i quotidiani indipendenti come quelli legati al nostro circuito. L’assessore Ruini converrà che essere citati anche dal blog della Mello Supermercati è impresa che non riesce a chiunque. Gioisca dell’essere riuscito a distinguersi.
Il decontestualizzare che Ruini sottolinea è sport ampiamente praticato dalla comunicazione della Lega che non si fa scrupoli nell’usarlo come una clava contro avversari politici, migranti, e contro ogni obbiettivo funzionale alla sua propaganda filo-sovranista. Non vogliamo certamente scrivere che dato che è praticata di qua vada praticata anche di là, ma stupirsi del quotidiano è un po’ giocare a fare le vergini dopo il parto, diciamo…

Continua il comunicato stampa.

Facile poi come sparare sulla croce rossa se il Sindaco è della Lega, con diverse aggravanti a suo carico: essere amico personale di Salvini da vent’anni, ma soprattutto essere una persona amata e stimata a Sassuolo, come si diceva una volta un galantuomo. Se ci mettiamo che ha vinto al primo turno Sassuolo e che i primi due mesi di lavoro stanno vedendo un crescente coinvolgimento delle persone e un indice di gradimento positivo, appare chiaro che ogni piccolo appiglio per fare notizia va preso al volo. Un simpatico giornalista locale si è anche sbizzarrito nel definire il nostro Sindaco il “gigante buono”. Le persone di Sassuolo che conoscono Menani sanno bene che se può fare qualcosa di positivo per aiutare persone e risolvere situazioni dove il suo intervento possa portare benefico, lo fa senza risparmiarsi, senza calcoli, da vero uomo del fare. In questo caso ha cercato subito di contattare imprenditori del settore per ricollocare i lavoratori. Ne parlò con me personalmente nel suo ufficio ai primi di Giugno, chiedendo anche a  me di fare lo stesso. Cosa che abbiamo fatto e che continueremo a fare. Come consulente aziendale con oltre vent’anni di esperienza mi sembra opportuno fare alcune considerazioni, senza entrare nel merito aziendale della vicenda che non conosco e quindi non posso esprimere alcuna valutazione. Considerazioni di carattere politico orientate a cercare soluzioni e non colpevoli o mostri da sbattere in prima pagina. Le dinamiche delle aziende che arrivano purtroppo al fallimento sono sempre complesse e frutto di un mix di fattori dove le responsabilità sono – sempre e mio modesto parere – da ricercare in tanti possibili punti deboli dell’organismo aziendale.A volte non sono solo cause interne, possono essere anche il mercato o la perdita /fallimento di clienti strategici.”

Coraggioso da parte dell’assessore Ruini definire “aggravante” per il Sindaco l’essere amico personale di Salvini, non che ci sia sfuggita l’ironia… Speriamo non sfugga nemmeno a lui. Non si può non essere d’accordo quando si parla di non “sbattere il mostro in prima pagina” se non fosse che la pratica è assai comune nella violenta comunicazione propagandistica della Lega, colore di maggioranza della giunta che governa Sassuolo, e che pare essere sgradita soltanto quando la vittima ne è vittima e non artefice.

E’ fallace, poi, dal punto di vista della comunicazione, un comunicato stampa che voglia incensare a tutti i costi la figura di un capo politico, un Sindaco, che ha commesso un madornale errore di comunicazione che ha fatto ridere ed indignare un paese e che chiuderebbe la bocca a tutti con un semplicissimo oltre che doveroso: “Ho detto una stupidaggine”.

E’ ammettere di dire stupidaggini quando si dicono, e le diciamo tutti, che rende grande un uomo. Non il comunicato stampa che lo difende inviato da un suo collaboratore.

Chiosa quindi il comunicato stampa.

Ma il monito più chiaro che vorrei lanciare a sindacato, media e a tutte le voci che in queste ore hanno attaccato in diversi modi Gian Francesco è che se davvero vogliamo costruire lavoro prosperità e benessere per le nostre famiglie e le nostre imprese dobbiamo uscire dalla vecchia mentalità sindacalizzata antagonistica di contrapposizione e lotta di classe. In questa visone il datore di lavoro è sempre visto come un avversario e un nemico da combattere e i lavoratori come povere vittime innocenti da difendere sempre e solo con diritti. Dico questo perché purtroppo questa visone è ancora forte e questo ingiusto attacco a Gianfrancesco ne è una riprova. Il futuro a mio parere si costruisce insieme, capendo che ciò che serve oggi è una cultura della responsabilità dei doveri che devono essere equilibrati ai legittimi diritti. La prosperità e il futuro dell’impresa sono il frutto di come il lavoratore vive e “sente” l’azienda, se responsabilmente da il proprio contributo in modo collaborativo. Accettando che nel novero delle possibilità purtroppo possa esserci anche quello che l’azienda si trovi ad attraversare una  crisi ed a volte arrivare anche alla chiusura. L’azienda come ogni entità vivente ha un suo ciclo di vita. Nessuna è eterna. Se con onestà, lealtà e trasparenza, si cercano possibili soluzioni condivise, il  nostro territorio avrà un futuro positivo, se si resta arroccati su vecchie posizioni ideologiche si alimenta vittimismo sterile, fine a se stesso che non porta a nulla. Pieno sostegno umano e politico a Gian Francesco cui assicuro tutto il mio aiuto e il mio impegno nella certezza che la nostra squadra di governo locale ha a cuore il futuro di tutti i lavoratori e di tutte le imprese, di ogni dimensione, di commercianti, artigiani e  il mondo delle partite iva”.

Il mestiere dell’assessore, il mestiere della politica non è lanciare moniti, è fare il mestiere per cui si è eletti e pagati. I media, il cui mestiere è criticare anche aspramente, alla Lega piacciono soltanto quando sono asserviti, proprio come le interviste a senso unico del servizio pubblico insegnano. Per il resto della politica italiana – di qualsiasi colore – le cose non sono differenti: tutti i partiti cercano in qualche modo di asservire, quando non zittire, i media.

Da esperto di mondo del lavoro l’assessore Ruini converrà che proporre ad una proprietà che chiude un’azienda a Sassuolo di assumerne gli operai in un altra azienda partecipata dalla stessa proprietà in Russia possa suonare un po’ come una presa in giro?

Evidentemente no essendo l’assessore impegnato nella vergatura di un comunicato stampa dove difende a spada tratta l’indifendibile. Che non è il Sindaco, che sarà giudicato come tutti gli altri a fine mandato, ma la sua affermazione irresponsabile e ridicola.

Così mentre lo sostiene ricordi che il fatto che lui, il Sig. Sindaco, che “ad inizio 2014” quando l’azienda in cui lavorava fallì, era “pronto a fare le valige” e trasferirsi “in Tennessee pur di permettere” a lui ed alla sua famiglia “una vita dignitosa”, quando perse il lavoro forse ebbe un qualche repentino e giustificatissimo giramento di palle e probabilmente ne avrà a sua volta sentite di tutti i colori.

Ecco è quel “sentirne di tutti i colori” di cui si è un po’ stanchi. Non del Sindaco leghista che è stato eletto e saprà senza dubbio evitare che i sassolesi pensino che forse, in Tennessee, doveva proprio andarci.

Perché per essere un bravo Sindaco, l’assessore Ruini lo sa meglio di noi, non basta essere leghista, del PD, di qualsiasi altro colore politico. E non basta nemmeno essere un brav’uomo. Bisogna saper fare il proprio mestiere. Tutto qua.

 

 

(1 agosto 2019)

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