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Silvia Tortora, se n’è andata una combattente

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di Giuseppe Sciarra

La prima volta che ho conosciuto la giornalista Silvia Tortora fu quando fece scalpore la sua dichiarazione di volersene andare dall’Italia, delusa da una giustizia che era rimasta pressoché immobile nei suoi iter infiniti e stantii, rispetto a quella che trent’anni prima aveva condannato il padre per associazione mafiosa, accusa che poi si rivelò infondata ma per la quale Enzo Tortora (giornalista e presentatore RAI tra i più amati e invidiati in quel periodo) pagò un prezzo altissimo, prima che una malattia incurabile se lo portasse via. Silvia Tortora e la sua amarezza, la sua rabbia, il suo dolore per quel padre illustre così amato e messo in croce da una fogna mediatica che l’aveva linciato pubblicamente mortificandone la dignità di essere umano, Silvia con quella sua luce negli occhi di chi non rinuncia alla guerra, di chi nonostante la vita gli remi contro, non smette di combattere a spada tratta contro un’ingiustizia, un torto, un’umiliazione che hanno creato una voragine, un vuoto nella propria vita e in quella dei suoi cari, Silvia questa donna forte e tenace, mi ha come risvegliato da un torpore che mi trascinavo da sempre.

Ho voluto approfondire la vicenda di Enzo Tortora nel momento in cui ho visto l’intervista di Silvia che diceva che se ne sarebbe andata in Francia, stanca di un paese ipocrita come troppo spesso l’Italia sembra voglia apparire; mi hanno colpito i suoi occhi disperati e teneri e mi hanno fatto male, facendomi sentire in colpa perché la sua battaglia per avere una giustizia giusta andava combattuta con lei; con lei, per lei e per le persone come lei e invece al di là del clamore mediatico nessuno è sceso in piazza per chiedere una riforma della giustizia – in Italia non si lotta per le giuste cause si preferisce il fumo negli occhi e quando si fa si sbatte ancora troppo spesso contro un muro di gomma.

Sono addolorato dalla notizie della sua morte. Silvia Tortora se ne è andata a 59 anni, lasciando due figli Philippe e Michelle, avuti dall’attore Philippe Leroy. È stata giornalista sia per la tv che per la carta stampata; ha lavorato con Giovanni Minoli a Mixer e poi a La storia siamo noi realizzando una serie di grandi interviste. Ha scritto con successo per il settimanale Epoca, pubblicando anche vari libri tra cui il toccante Cara Silvia (Marsilio 2002) che raccoglie le lettere che il padre Enzo le scrisse dal carcere. E ha fatto molto altro.

L’amazzone Silvia Tortora se ne è andata troppo presto come il padre Enzo e come lui ha lasciato questo mondo con la dignità di chi è sempre stato dalla parte di ciò che è giusto e retto in barba a quelle sentenze, poi rettificate dalla verità dei fatti, ai giudici che leggevano le quali Enzo Tortora rispose: “Io sono innocente e spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi”.

 

(10 gennaio 2022)

©gaiaitalia.com 2022 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 



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