di Pa.M.M.
Non si entra nel privato della malattia del Caimano, sulle sue condizioni, sulla diagnosi fausta o infausta, l’arrivo e la dipartita da questa vita sono misteri insondabili sui quali tutti scrivono qualsiasi cosa senza saperne nulla. Non è la malattia a fare notizia, secondo il nostro umile e probabilmente inutile punto di vista, ma l’uso che i vivi fanno di quella malattia.
Ecco dunque i Coccodrilli al capezzale del Caimano a fare spezzatino ad uso informativo, mediatico, politico, personale, opportunistico, cinico, successorio delle condizioni reali o presunte dell’ammalato sul quale tutto è stato detto, tutto verrà detto senza che nessuno abbia avuto il coraggio di dire la verità, sapendo che nessuno la dirà nemmeno in un possibile dopo – un dopo inevitabile nonostante l’indubbiamente indomabile carattere – del quale bisognerà vedere gli effetti più che leggere le parole di circostanza che soranno tristissime oltre che totalmente false. Perché ciò che non si è detto prima non può certo essere sciacallato dopo, questa è l’unica verità che gli uomini hanno costruito. Inesistente non perché non c’è, ma perché si è deciso che non si può dire.
E figurarsi se potranno dirla i coccodrilli al capezzale del caimano; loro fuggono impauriti di fronte al leopardo della verità. Verseranno lacrime. Pensando a loro stessi, come hanno sempre fatto. Il vero orrore sono loro.
(6 aprile 2023)
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