di Redazione #IlSassolino twitter@sassuolnewsgaia #Politica
In un rigurgito di integralismo, compassionevole, il Sindaco baciapile che partecipa alle Messa in piazza in tempi di coronavirus contravvenendo al divieto di assembramento, Sindaco di fede e voti leghisti, che guida [sic] una giunta autocelebrativa e propagandista, nello stupore del PD – che si stupisce sempre troppo tardi – ha votato il nuovo regolamento di Polizia Municipale nel quale si è deciso di multare i poveracci che chiedono l’elemosina ed anche chi la elargisce.
Non stupisce più di tanto. Fa parte dell’idea di ordine che alberga le teste di certi politici che vengono votati pensando di far bene e poi si convincono di essere qualcuno, nonostante i fatti, e decidono di optare per il fate quel che dico, ma non quel che faccio. Ne derivano assembramenti quando gli assembramenti sono vietati, foto con sacerdoti in pubbliche piazze con dichiarazioni di consacrazioni a varie superiori entità e quindi l’umiliazione dei cittadini ai quali vengono ristrette le libertà personali (non è la Lega cui Menani appartiene a delirare di libertà personali?) mettendo in scena il forcaiolismo della destra salvinista e sovranista prona al nuovo regime dittatoriale ungherese.
Da lunedì scorso i sassolesi sono un po’ meno liberi e vengono multati se esercitano l’atto di aiutare qualcuno, per decisione del Sindaco e della giunta che si sono votati (ora se la godano). Non solo, la restrizione è realmente punitiva solo nei confronti dei cittadini sassolesi (in molti l’accoglieranno con favore, forse per il semplice fatto che va contestato) che proprio per questo dovrebbero insorgere pacificamente e farsi sentire. Chi chiedeva l’elemosina, in maniera insistente ed offensiva, era multato anche prima.
Gravida di protervia ed incultura è la risposta che il Sindaco Menani regala, come un gioiello falso, a chi nelle fila dell’opposizione ha inteso contestare la misura, inaccettabile perché inumana e liberticida, oltre che propagandistica ed inutile.
Si tratta di argomenti che la Giunta voleva portare avanti: è stato deciso di lasciarli all’ordine del giorno non solo per non rischiare di sovraccaricare i prossimi consigli comunali già calendarizzati fino alla fine di luglio, ma soprattutto perché “la macchina comunale” e l’amministrazione devono andare avanti nonostante il Covid19. Ricordo infatti al PD che gli argomenti all’ordine del giorno del consiglio erano 8 in totale, a testimonianza proprio del fatto che il nostro dovere è anche quello di dare seguito ad azioni ed atti che diano continuità all’attività amministrativa, nonostante il covid19. Quando si prendono decisioni in merito a regolamentazioni che vanno ad incidere sulla quotidianità dei cittadini si può non essere d’accordo e il consiglio comunale è il luogo del dibattito; trasformare il civico consesso in bagarre, però, non rientra affatto tra i principi alla base della discussione democratica. Sono state dette tante cose, anche piuttosto gravi, che vogliamo giustificare, per ora, con il difficile momento che ognuno di noi sta attraversando. Ricordo, però, ai politici che perdere la testa è controproducente e che da tutti noi ci si aspetta una collaborazione serena per trovare soluzioni utili e condivise per il bene della nostra città”.
Dunque multare i cittadini che compiono un atto che può essere di sostegno a chi non ha nulla, o ha pochissimo è, per il Sindaco leghista, trovare soluzioni utili. Invece di discutere di metodi dopo, toccherebbe entrare nel merito prima. Soprattutto quando si sa con quali forze si ha a che fare. E c’è poco da stupirsi: la linea di Menani è la stessa della Lega di Salvini in tutto il paese: intergralismo, bufale e cultura politica poca.
(30 aprile 2020)
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