di Daniele Santi
Mentre La Russa dice: “Non abbiamo parlato di nomi, né di veti”, e ci si chiede di che cazzo parlino dato che escono dicendo di non avere parlato di niente, arriva fresca sulle nostre tavole la nuova dichiarazione di Meloni che spiega a noi e a voi che non vede “il problema a far ricorso a tecnici”. Questo dopo oltre quattro anni di opposizione e di strali contro i tecnici.
Così mentre si parla anche di PNRR e FI definisce “Surreale” il fatto che nessuno dei suoi esponenti siano stati invitati alla riunione – più che surreale è francamente una realtà basata su valutazioni reali – Meloni sconcerta gli alleati spostando il suo governo sempre più al centro e mantenendo il timone del comando con ferrea determinazione. Ci aspettiamo agguati. Lei va avanti: “Voglio fare bene, il momento è importante, daremo il massimo dell’impegno”, avrebbe detto secondo fonti anonime presenti all’incontro.
La metamorfosi trasforma Meloni da Giorgia Urlatrice a una specie di Santa Meloni della Garbatella che preparerà una sorpresa al giorno, e non è detto che siano tutte gradite. Quel che è certo è: se Berlusconi e Salvini pensavano di mettersela in tasca si sono sbagliati. E se ne stanno accorgendo nonostante il testosterone – quello che c’è e quello che si pensa sia rimasto. Non deve tranquillizzarli la dichiarazione pacifista di Rampelli e Lollobrigida che hanno escluso veti contro Matteo Salvini – che Carlo Calenda liquida con il solito veleno dicendo: “Al Viminale non c’è mai stato: andava in giro a baciare prosciutti”: quando si escludono veti è perché non sono più necessari. Nel frattempo si aspetta la lista dei ministri che renderà nota Mattarella.
(5 ottobre 2022)
©gaiaitalia.com 2022 – diritti riservati, riproduzione vietata