Quell’esponente PD che parla di “amici che sbagliano”, parlando dei renziani a Firenze, dimentica il tristissimo “compagni che sbagliano”

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di Giovanna Di Rosa #Politica twitter@gaiaitaliacom #PD

 

Ho letto in un post di una persona che stimo, un esponente PD noto, da tempo militante di quel partito in tutte le declinazioni che dal PCI in poi il partito si è dato senza cambiare mai, profondamente, una virgola, una formula di riferimento propagandistico alla nuova formazione politica di Matteo Renzi che mi ha fatto riflettere.

Il rappresentante PD scriveva di Italia Viva: “amici che sbagliano”. Ho vissuto abbastanza, per fortuna, per ricordarmi delle Brigate Rosse e di ciò che il vecchio PCI diceva di loro: li chiamava “Compagni che sbagliano”, in un esercizio retorico sterilo e mummificato che non intendeva prendere posizioni troppo nette, perché del doman non v’è certezza.

L’esponente PD che parla di Italia Viva come di “amici che sbagliano” è anche omosessuale e dovrebbe ricordarsi grazie a chi questo paese ha ottenuto una legge sulle Unioni Civili – per quanto brutta, è oggettivo – che senza quel chi in Italia non ci sarebbe stata mai. Lo ricordo anche scrivere, riferendosi alla Legge: se non la facciamo ora non la faremo più.

Ecco, al di là delle espressioni personali di questo esponente politico che stimo, credo che si dovrebbero evitare parallelismi un po’ superficiali tra ciò che si diceva e ciò che si dice, e dubito che la frase sia causale. Così come non dubito affatto che sia una frase pericolosa. Perché la dice lunga sull’atteggiamento conservatore di un PD che si definisce progressista, ma è conservatore e i cui esponenti non sono nient’altro che compagni che sgomitano.

E viene da sorridere se ci ispiriamo all’immagine suggerita da una vecchia poesia di Corrado Costa che scriveva: “Se Greta Garbo guarda un film di Greta Garbo lo vede scorrere avanti o andare all’indietro”… che è un po’ il grande dilemma del PD.

 

(20 ottobre 2019)

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