di G.d.R. #IlSassolino twitter@sassuolnewsgaia #Politica
Di visita alla famiglia di origini tardo-estensi-assai – cioè discendente diretta, come molti del luogo, degli stallieri dei ricconi che sono diventati ricconi rimanendo stallieri – famiglia che mi ha dato i natali nel loculo ora governato dal Sindaco leghista Menani, gran ammaliatore se mi c’è cascato anche il genitore – ho avuto l’ardire di passare una domenica pomeriggio in bicicletta lungo quel parco naturale che corre lungo il fiume Secchia, costeggiando la cittadina della piastrella e delle vilette con una elle.
E’ stato gustoso dovere dribblare tra rottweiler di 80 chili al guinzaglio di padroni incoscienti che li portano in giro senza museruola tra bambini e biciclette, pitbull dall’aria truce con padroni dall’aria ancora più truce, famiglie di venti persone grasse che camminavano tutte in gruppo insultandoti al tuo chiedere permesso, e signore – è un difetto femminile del quale non vado fiera – che camminano a coppie o a trio distanziandosi (saggiamente, visti i tempi) di circa due metri ed occupando tutta la già stretta strada che passa tra gli alberi. Mascherine? Nemmeno l’ombra. Per dovere di cronaca.
Figuratevi se io da emigrata ho delle pretese, ma per questioni famigliari e di professione seguo da lontane le gesta del Sindaco che celebra Messa coi suoi amici preti, all’aperto e in pieno stop governativo alle funzioni religiose e se ne vanta su Facebook durante il lockdown da Coronavirus, e leggo spesso i comunicati di un ufficio stampa, che potrebbe sentirsi a disagio da solo a celebrare l’incelebrabile. Naturalmente godo dei video che sovente il leghista Menani affida alla bontà di internet che non guarda in faccia nessuno – pensa se solo potesse – ed offre i suoi discorsi imperdibili, la cui costruzione è più un terremoto linguistico che una innovazione dialettale, posando sulla webcam o telecamera che dir si voglia, uno sguardo che definire vacuo è un’attentato alla scoperta delle sinapsi, nel quale forse si coglie – stando bene attenti – una flebile scintilla di morente consapevolezza della grandezza dell’universo, dove non c’è sguardo che sia degno di posarsi, e del nostro essere nulla di fronte ad esso.
Poi una provvidenziale telefonata alla genitrice mi fa scoprire che esiste un’altra pista ciclabile, parallela a quella che sto percorrendo, sul lato reggiano del fiume e decido di spostarmi di là. Tutto un altro mondo, più tranquillo, cani non ce n’è, famiglie da trenta ciccioni nemmeno, bambini lasciti liberi di finire sotto le ruote delle biciclette rischiando la loro e l’altrui testa ancor meno. Tuttavia rimango basita passando sul ponte che collega le due ciclabili nel vedere famigliole – per la gioia del dio, patria e famiglia che siede assiso ed immobile sulla poltrona sindacale – con bambini nudi ed altri no, bagnarsi nelle inquinate acque dell’infido Secchia, nonostante il cartelli che indicano il divieto di balneazione siano visibili ovunque. Certo, bisogna saper leggere e non ci si aspetta tanto.
Così memore, professionalmente parlando, dei quasi quotidiani proclami del Sindaco Menani sulla sicurezza mi interrogo sulla differenza tra moscerini ed elefanti – della differenza tra nani politici e statisti parlerò in altra sede, non lo faccio qui per compassione – ed anche sul perché il Sindaco sceriffo anche un po’ Trump de noantri non intervenga puntualmente, con la sua Polizia Locale celebrata ad ogni sabato con un comunicato stampa che ne racconta le gesta multifere con numeri e luoghi, per ricordare cose elementari come il non bagnarsi dove esiste un divieto di balneazione, il mai troppo rispettato portare in giro il cane con la museruola soprattutto se è un potenziale killer di 80 kg (venti più di me), rispettare le elementari regole di convivenza civile…
Ma non è un caso che il Sindaco faccia parte del partito che sosteneva il governo quando l’educazione civica e i licei artistici venivano aboliti dall’ordinamento scolastico.
Ciò che vuole dire, questa nata a Sassuolo che vive a Milano e che di Sassuolo spesso si trova a scrivere, è che non si pretende la coerenza a tutti i costi, ma non si può fare politica inseguendo i moscerini ed ignorando gli elefanti o puntando il dito contro il colore della pelle dei supposti pericoli lasciando passare queste massicce dosi d’inciviltà quotidiana come se andasse bene così.
Certo, va considerato che sulla poltrona di Sindaco siede questo Sig. Menani, un leghista di una certa età, mica un sociologo che debba insegnare a vivere ai cittadini. Metti che poi non ti votino più.
(22 giugno 2020)
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