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Il silenzio del Sindaco Menani sulla strage di Bologna strazia persino chi non sente

di G.G.

Lascia costernati, effettivamente, che un sì devoto rappresentante del baciapilismo politico-istituzionale, quasi un esempio provinciale, così dedito alla redazione di necrologio ad ogni corpo che smette di respirare, così frequenti da renderli quasi inutili, non riesca a trovare il tempo per dire due parole, mica sono necessari i verbi, sulla strage di Bologna nel 43° anniversario. E’ vero che col necrologio è più semplice, due righe, un mi dispiace, com’era bravo, com’era buona, due lacrimucce, una messa, si verga una firma, e ci si avvicina al paradiso che per certi che celebravano messe in piazza in pieno DPCM in pieno Covid è il massimo cui si può aspirare in vita.

Ma qui mica si sta discutendo del baciapilismo istituzionalizzato di un sindaco così impegnato a scrivere alla Rai o a dare colpe a Open Fiber da non avere tempo per governare – a proposito, ci dicono che ha intenzione di ricandidarsi Sindaco Menani: ce lo auguriamo vivamente, dove si trova qualcun altro che produca tanto nulla sul quale scrivere? – o a proporre posti di lavoro in Russia ad esodati, o a ricevere risposte dalla Rai che lo invita a chiamare i tecnici (sottotitolo invece di romperci i cogli*ni a noi), o a scrivere comunicati stampa per celebrare fulgidi esempi di virtù in vita che, anche loro, muoiono.

In realtà, facendo anche velocemente, sommariamente e in modo irriverente, un’assolutamente partigiana analisi del non operato di Menani, con tutto quello che non gli riesce di fare non è che gli si può anche chiedere l’impegno di parlare della strage di Bologna nel giorno dell’anniversario. C’è già lì mezzo mondo e se non apre bocca Salvini, volete che apra bocca Menani? Metti che poi faccia la figuraccia di quel leghista de varesotto

Certo c’è sempre la possibilità che il Sindaco Menani proprio non sappia cosa sia successo a Bologna quel 2 agosto di 43 anni fa. Del resto è ben arrogante da parte nostra pretendere che chi svolge un ruolo istituzionale come quello di Sindaco di una cittadina costruita sull’argilla cotta al fondo, sia anche al corrente di cose successe decenni fa.

 

 

(2 agosto 2023)

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